Dopo il Convegno nazionale, che ha visto impegnati educatori dei gruppi Acr, Giovanissimi e Giovani in una riflessione dal titolo “Collaboratori della vostra gioia. La passione di educare insieme”, vi scriviamo per condividere con voi le intuizioni e le prospettive emerse dai convegni regionali promossi dall’Ufficio Catechistico Nazionale, durante i quali gli educatori di Azione cattolica hanno potuto dare il loro contributo vero, significativo e competente. Abbiamo, inoltre, scelto di dedicare i lavori del Consiglio nazionale di ottobre alla riflessione sull’Iniziazione cristiana nella certezza che educare alla fede è per la nostra associazione vocazione e con-vocazione; è consapevolezza che la fede cresce «quando viene comunicata come esperienza di grazia e di gioia» (Porta fidei, 7) ed è volontà di annunciare, con la Chiesa tutta, la bellezza di essere amati da Dio ed accolti nel suo Popolo. Il saper introdurre alla vita della comunità cristiana di cui si è espressione, il saper stare in ascolto dello Spirito per educare a leggere i segni di Dio, la
capacità di costruire relazioni discrete e propositive, rappresentano per tutti noi quelle direttrici, già ampiamente condivise dal nostro Progetto formativo, dalle quali vogliamo oggi ripartire.
Dai 16 incontri regionali, è emerso fortemente che l’annuncio della novità di Gesù e l’introduzione paziente e consapevole nella vita nuova in Cristo attraverso l’ascolto della Parola di Dio, la celebrazione dei sacramenti e la testimonianza dei discepoli del Signore, è ciò che tutta la comunità cristiana, la Chiesa tutta, riconosce come propria responsabilità nei confronti dei fanciulli e dei ragazzi. L’Azione cattolica assume questa responsabilità e riconosce che questo compito di aiutare i bambini e i ragazzi che le sono stati affidati a diventare cristiani, è anche il proprio.
Come sempre abbiamo fatto, anche oggi desideriamo condividere la fatica che la Chiesa Italiana sta facendo e sentiamo forte l’impegno di accompagnare i piccoli all’incontro con il Signore, mettendoci a servizio delle nostre Chiese locali e offrendo tutta la nostra esperienza e tutte le nostre risorse migliori. Il compito che tutta l’Ac in questo tempo sceglie con rinnovato impegno è quello di accompagnare i piccoli a riconoscere la sequela di Gesù come orizzonte possibile e affascinante per la propria vita.
In questo percorso vogliamo così lasciarci sostenere da una consapevolezza, assumerci un impegno, accogliere una certezza.
La consapevolezza che i nostri cammini formativi, la proposta che l’Ac fa ai suoi aderenti è una proposta autentica di Iniziazione cristiana che media i catechismi della CEI, è un cammino possibile, è un cammino riconosciuto dalla Conferenza Episcopale Italiana1. La grande opportunità della nostra associazione risiede proprio negli itinerari formativi frutto non solo di un attento studio, di una profetica progettualità, di una sapiente mediazione della Parola e del Magistero, ma anche di tanta esperienza, perché sono itinerari testati sul campo, sempre messi in discussione e rinnovati dalla prassi, cioè dalla vita di tanti ragazzi e di tanti educatori che sperimentano vie antiche e nuove di annuncio del Vangelo.
La ricchezza che questi itinerari possiedono deve essere sempre più valorizzata, attuata nella vita associativa ordinaria, avendo sempre come centro l’estroversione dell’annuncio che è proprio del nostro essere Chiesa, ricordandoci che “rivelare Gesù Cristo e il suo Vangelo è, fin dal mattino di Pasqua, il programma fondamentale che la Chiesa ha assunto, come ricevuto dal suo fondatore”.
L’impegno: sempre più l’Iniziazione cristiana deve essere un cammino di cui si prende cura tutta l’Associazione diocesana. Riteniamo che non si possa oggi parlare di Iniziazione cristiana senza parlare della comunità. L’Iniziazione cristiana, infatti, avviene nella comunità e con la comunità parrocchiale, prima responsabile, insieme alla famiglia, dell’annuncio di Gesù ai bambini e ai ragazzi.
Per noi la comunità si presenta così: ha il volto sereno e coraggioso di giovani generosi che sanno fare dono del loro tempo e che provano a crescere anche attraverso il servizio a cui sono chiamati. Ha il volto di adulti che hanno deciso di scommettere la propria vita all’interno di una vocazione ben definita, che sanno farsi compagni di strada, che donano tutta la loro esperienza di fede a fianco dei più piccoli: una comunità fatta di uomini e donne che vivono da credenti, che ogni giorno si impegnano a incontrare il Signore Gesù e a lasciarsi accompagnare da Lui; che hanno scelto il discernimento come stile per leggere e interpretare i segni della presenza del Signore nella propria storia. Una comunità che si incontra e sa offrire quello che ha, il tesoro prezioso del Pane spezzato, che sceglie di mettere al centro la domenica.
Ha il volto di bambini e ragazzi che si impegnano a loro misura a conoscere, scoprire e testimoniare con rinnovata bellezza, Colui che fa grandi cose per loro.
Per i “nostri” fanciulli e ragazzi questa comunità, che li accompagna e li sostiene ha il volto dell’Azione cattolica che insieme cammina verso l’incontro vivo e vero con il Signore Gesù.
La certezza che i protagonisti, i destinatari di questo percorso sono i ragazzi. Sono coloro che sono chiamati a camminare verso Gesù, a vivere questo itinerario che vede nei sacramenti le tappe significative, ma non il fine ultimo.
Un percorso che ha nei piccolissimi il suo inizio e nei giovanissimi la sua continuità, che aiuta i ragazzi a vivere da protagonisti il loro cammino di fede, scandito dalle tre dimensioni fondamentali della catechesi, della liturgia e della carità. Un percorso che, a partire dalle domande di vita, da ciò che i bambini e i ragazzi si portano nel cuore, incontra la Parola e porta alla conversione del cuore e si traduce in atteggiamenti e comportamenti rinnovati dall’amore del Signore.
Insieme ai ragazzi, vogliamo sempre di più e meglio, accompagnare le loro famiglie ad essere luogo che genera alla fede, che sostiene i piccoli nelle scelte, che li aiuta a diventare grandi nella vita.
Inoltre, la formazione dei nostri educatori catechisti, chiamati ad essere testimoni credibili dell’incontro con il Signore, rimane la via imprescindibile da seguire se vogliamo che i nostri ragazzi possano essere iniziati alla conoscenza di Gesù, possano amare la Chiesa, interessarsi a loro misura a costruire città più belle.
Infine, l’Azione cattolica, fedele alle indicazioni dei Vescovi che hanno ormai dichiarato concluso il tempo delle sperimentazioni, conferma la scelta di pensare insieme la pastorale dei ragazzi all’interno delle parrocchie, offrendo la sua collaborazione per organizzare e progettare sempre meglio percorsi di catechesi “differenziati”, secondo la maturità delle esperienze e le indicazioni della comunità cristiana locale.
In questo anno, in cui siamo chiamati a riscoprire che la nostra fede è un dono, un dono da riconoscere e accogliere per l’oggi di ciascuno, ci auguriamo che sempre più i nostri Consigli e le Presidenze diocesane possano pensare e offrire occasioni di studio, riflessione e confronto sull’Iniziazione cristiana, donando cosi il loro contributo a servizio delle Chiese locali nella fedeltà a Dio e agli uomini del nostro tempo.
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