Alessandro D’Avenia interviene su scuola e giovani…
Per il mio compleanno ho ricevuto una lettera da una ex-alunna, che non aveva trovato il coraggio di inviarla a fine scuola e lo ha fatto solo adesso. Forse il regalo più bello, come capirà ogni professore che ama questo lavoro e ne conosce le fatiche: la grande gioia del lavoro fatto in anni con gli stessi ragazzi, un lavoro sensato, un lavoro da veri rivoluzionari, sì perché gli insegnanti sono il potenziale atomico di una nazione e non lo vogliamo capire. Una di quelle lettere da rileggere nei momenti di scoraggiamento e di sconsolanti graduatorie ad esaurimento (chi le ha chiamate così al Ministero non credo si sia reso conto dell’ironia della parola “esaurimento”).
Caro Prof,
ho saltato l’ultima lezione con lei e non mi sono mai sentita così in colpa. Forse perché per la prima volta sto realizzando che la scuola sta finendo e che non ci saranno più lezioni insieme. Forse perché solo ora vedo come stia per cominciare qualcosa di nuovo per me e quanto dovrò lasciarmi alle spalle…
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