Ne aveva fatti alcuni già nei giorni precedenti: luci accese nel centro storico, strade finalmente pulite dopo un anno di abbandono, situazioni pericolose finalmente risolte, un miracolo, ma roba da poco, di fronte a quelli di venerdì santo. Il crocifisso tanto venerato ci ha fatto vedere i ceccanesi uniti nel contemplare il dolore di una madre per la sofferenza e la morte innocente del figlio, uniti nel silenzio e nella commozione, nel ricordo delle tante madri che, come Maria Addolorata, soffrono in silenzio i drammi dei loro figli e delle loro famiglie.
Ci ha fatto contemplare i tanti giovani che come Gesù vengono sacrificati sull’altare del potere, del lucro, dello sfruttamento, dai Caifa e Pilato che, per difendere sé stessi e il loro spazio di potere, sacrificano giovani vite nel consumo, nella droga, nella mancanza di prospettive future, nella perdita della speranza, nello smog, nel disordine, nella mancanza di regole, nella violenza stupida.
Ci ha fatto vedere una città ordinata, bella, senza le macchine che la soffocano quotidianamente con i loro parcheggi selvaggi e la maleducazione dei loro conducenti e i loro gas mortiferi.
Ci ha fatto respirare un’aria migliore, non soffocata dalle polveri; ci ha fatto pensare che forse si può vivere meglio a Ceccano se ci impegniamo tutti, ciascuno per quello che ci compete. Ci ha lavati di tanti egoismi e piccolezze.
Una volta all’anno…
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