In Italia sono 200 i giorni di lezione obbligatori che ciascuna scuola deve garantire per legge, ma oltre 691 mila ragazzi tra i 10 e i 16 anni (2 su 10) rischiano di non arrivare al traguardo, abbandonando la scuola prima della conclusione del ciclo dell’obbligo. Anche se sono stati compiuti passi in avanti rispetto a dodici anni fa – quando gli early school leavers risultavano il 25,3%, uno su 4, nella stessa fascia d’età –, il nostro Paese risulta comunque indietro nella classifica europea. In Germania, infatti, la quota scende al 12,1%, in Francia al 12,6% e nel Regno Unito al 14%.
Il nostro obiettivo è realizzare un intervento che riesca a contrastare il fenomeno della dispersione scolastica sviluppandosi inizialmente in Lombardia, Campania e Sicilia. Ci interessa investire sui giovani perché sono loro gli adulti del domani. Alla fine non misureremo il buon risultato del progetto valutando il successo scolastico dei ragazzi, ma secondo la loro nuova qualità di vita, rompendo schemi culturali e sociali, spesso anticamera di bullismo, di violenza e di poco rispetto per l’altro», sottolinea Daniela Bernacchi, direttore generale di Intervita.
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