E’ il giorno in cui si ricorda la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo: anche Ceccano subì duramente l’oppressione. Nel 1943 i ceccanesi cominciarono a sentire le privazioni per la mancanza delle derrate alimentari, che portarono addirittura a diversi assalti ai forni per impadronirsi di quel po’ di pane e di farina disponibili. Il segnale più preoccupante arrivò subito dopo l’8 settembre con l’arrivo dei soldati tedschi in città che requisirono tutto il requisibile, dalle case, ai veicoli, alle persone inviate a lavorare al fronte. A novembre poi la morte si abbatté sui quartieri settentrionali del centro urbano, quelli più vicini alla ferrovia che subirono un feroce bombardamento, cui seguirono lo sfollamento nelle campagne, le tre stragi compiute dai soldati tedeschi presenti a Ceccano, la disperata ricerca di cibo soprattutto da parte delle donne, le sole che potevano girare liberamente almeno di notte senza timore di essere rastrellate ddai militari germanici, la distruzione di S. Maria a fiume durante uno dei bombardamenti contro i ponti sul Sacco, fino ai tragici giorni della fine di maggio con le violenze del corpo coloniale francese, le distruzioni di interi quartieri della città da parte dei tedeschi e la battaglia sia nei quartieri occidentali che in quelli orientali, sulle due sponde del fiume, con scontri e cannoneggiamenti. Chi volesse avere un’accurata ricostruzione dei fatti può trovarla nel libro Ceccano e la guerra, disponibile gratuitamente qui su google books a cura del Liceo di Ceccano, con il coordinamento editoriale di Gianluca Coluzzi, a partire dalla pagine 28.
Per le stragi, i tre episodi sono elencati nell’atlante delle stragi neofasciste qui

donne alla Badia, Ceccano 31 maggio 1944, immagine utilizzata da Liliana Cavani per il documentario Le Donne e la Resistenza
Rispondi