di Alessandro D’Avenia
La storia dell’arte cristiana è unica, perché unica è la storia cristiana, cioè la storia di Cristo. Si lascia alle spalle tutta la seduzione dell’arte antica e mette in scena, riscattandola in bellezza, la verità sul cuore dell’uomo e sul cuore di Dio. L’uomo è violento, Dio è buono, come nell’incompiuta Adorazione dei Magi di Leonardo in cui, nella metà alta del quadro, si svolge una cruenta scena di guerra e distruzione. Gli uomini, adoratori di Cristo, sono anche portatori di morte, il cuore che adora è lo stesso che sacrifica l’altro uomo.
L’arte cristiana mette in scena la strage degli innocenti, grande risposta storica a tutti coloro che, troppo comodamente, giustificano la non esistenza di Dio a partire dalle stragi. Proprio la venuta del bambino-Dio indifeso smaschera subito la violenza degli Erode di tutta la storia, sacrificatori di innocenti in nome del potere e del dominio, tecnico, politico, sociale, economico… La vicinanza di Dio scatena la violenza dell’uomo perché la smaschera, senza per questo privare l’uomo che continua a fidarsi della compagnia di Dio.
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