Un’indagine di un prof di religione fra i suoi ragazzi. Di Gilberto Borghi per http://www.vinonuovo.it/
Ed ecco la Chiesa. Ecco come i miei studenti vedono e vivono la Chiesa. Che dire?
Di sicuro tra le tematiche che si possono evidenziare nei loro elaborati, quella sulla Chiesa riceve i giudizi più duri e mostra una distanza con il loro vissuto discretamente alta. Nonostante questo però, anche qui, ho la sensazione che i dati che ho raccolto siano migliori rispetto alle attese.
Cominciamo dal negativo. Ovviamente si conferma il lato problematico nel riconoscere la Chiesa come “messaggera” di Dio: “La Chiesa non ha mai rispecchiato la bontà e la parola di Cristo”. Ed anche: “Sono cattolica, credo in Dio, ma penso che Dio e la Chiesa sono due entità distinte”. E mi colpisce come il giudizio negativo vada direttamente al cuore della Chiesa e del suo esistere, supponendo una specie di “nestorianesimo” ecclesiale, in cui la dimensione umana della Chiesa non è in grado di veicolare quella divina. E non tanto per gli innumerevoli dati umani di “peccato”, che nascondono Cristo invece di rivelarlo, che pure vengono citati dai miei ragazzi. Quanto più per una specie di impossibilità strutturale di essere “parola” di Dio per l’uomo: “Se leggo il vangelo sento un Dio che mi piace; poi nella Chiesa non lo ritrovo mai, perché quello della Chiesa è un Dio molto meno umano”. Ciò che mancherebbe, perciò, alla Chiesa per essere testimone credibile di Dio, è un maggiore tasso di “incarnazione attraente”. In due direzioni soprattutto.
Continua a leggere qui http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1391
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento