
Massimo Muratore* – “Less is more”. Il meno è il più: è un aforisma di un noto architetto, il quale applicava questa regola nella composizione dei suoi progetti, un principio di ricerca della essenzialità. Proprio questa opzione – essenzialità – è l’impronta che il Papa vuole dare alla visita che farà a Lampedusa il prossimo lunedì. Un lunedì fatidico per la piccola comunità locale, che si sta preparando con fervore, emozione, trepidazione ed eccitazione. I Lampedusani sono predisposti all’urgenza!
L’idea del viaggio di papa Francesco è nata durante la visita ad limina dei Vescovi siciliani a maggio; il Vescovo Francesco Montenegro ha donato al Santo Padre una croce realizzata con il legno dei barconi ed ha invitato il Pontefice a visitare Lampedusa. L’1 luglio la Prefettura della Casa Pontificia comunica inaspettatamente al Vescovo di Agrigento il desiderio del Papa di andare a Lampedusa; un preavviso, dunque, di una settimana esatta, spiegando che vuole essere una breve visita pastorale alla comunità ecclesiale locale dal tono “privato” ed –
appunto – semplice ed essenziale. Ricorda l’Apostolo Pietro, quando si mise a correre all’annuncio della tomba vuota; quando si tuffò nel mare appena riconobbe la voce del Signore.
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Il concomitanza con la visita di papa Francesco a Lampedusa, il vescovo di Frosinone, mons. Spreafico chiede a tutte le comunità della diocesi di Frosinone, nelle Sante Messe di Domenica, di pregare per i migranti che sono alla ricerca di un futuro e di una vita migliore attraversando il Mare Mediterraneo e approdando nel nostro Paese. Ricordiamo soprattutto i tanti morti in questa traversata – circa 19.000 dal 1988 ad oggi – , i bambini e le donne.
Preghiamo perché l’Italia e l’Europa si aprano alla solidarietà e all’accoglienza, mentre noi ricordiamo i tanti emigrati che da questa nostra terra nei tempi difficili e di povertà della Ciociaria hanno raggiunto altri Paesi.
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