Mal’aria di città, a Roma non si respira ma a Frosinone e Ceccano è peggio. Queste le conclusioni di legamiente che chiede la dichiarazioen dello stato diemergenza per le polveri sottili nell’ariua che respiriamo.
“A Roma e nel Lazio non ci si può ricordare di tutelare i polmoni dei cittadini dalla cattiva qualità dell’aria solo quando è necessario fissare le targhe alterne, serve una nuova politica per fermare le auto private e far camminare i mezzi pubblici, a partire almeno dalla protezione di vecchie e nuove corsie preferenziali –dichiara Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Servono pedonalizzazioni estese, a partire dal Colosseo come hanno chiesto i cittadini, ricacciando via i pullman turistici dalla città e ripensando la tariffazione della sosta per sfavorire l’uso dell’automobile, con una vera rete di corsie preferenziali per potenziare il mezzo pubblico”.
Nel Lazio la situazione è altrettanto allarmante. La maglia nera va al territorio della provincia di Frosinone dove si sommano ben 539 episodi totali di superamento dei limiti di legge: ad eccezione della centralina di Fontechiari, un piccolo paese a 357 metri di altezza utilizzato per misurare la situazione di “fondo regionale”, Frosinone è in testa alla classifica con 120 sforamenti, seguito da Ceccano con 118,
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