di Gilberto DONNINI
Collaboratore del cardinale Martini quale responsabile dell’Ufficio diocesano

- In questo momento siamo un po’ tutti sotto choc: si sapeva da tempo che il cardinale Martini era malato di un male incurabile e non reversibile e che, pur conservando intatte tutte le sue grandi facoltà intellettuali, trovava sempre più difficile esercitare quella straordinaria capacità di comunicare che l’ha sempre accompagnato.
Però non ci si aspettava un esito così repentino: ormai la sua figura – se anche non appariva più con frequenza – era rimasta nella mente e nel cuore della gente, se non altro per aver insegnato alla Diocesi di Milano e a tutta la Chiesa la necessità di rimettere al centro la Parola di Dio. La sua seconda lettera pastorale, infatti, si intitolava proprio così: In principio la Parola. Ora che non è più tra noi ci sentiamo un po’ più soli.
Ma veniamo allo scopo di queste righe che “in pillole”vogliono accennare al grande interesse del cardinale Martini per la comunicazione e i mass media e che fanno parte della mia esperienza diretta perché per sei anni sono stato collaboratore dell’Arcivescovo come responsabile dell’Ufficio diocesano delle Comunicazioni Sociali.
Il tema della comunicazione è stato da subito all’attenzione dell’Arcivescovo all’interno di un percorso pastorale molto lucido che lo ha portato a delineare i pilastri sui quali deve reggersi l’edificio della comunità cristiana. Dopo il richiamo alla dimensione contemplativa della vita e aver messo al centro la Parola, l’Arcivescovo ha parlato dell’Eucaristia, della testimonianza che da essa deriva come per i due discepoli di Emmaus, e della Carità. Ma a questi pilastri ha subito aggiunto due dimensioni fondamentali: quella dell’educazione e quella, appunto, della comunicazione.
Sul tema della comunicazione ha scritto due lettere pastorali: Effatà- Apriti nel 1990 e Il lembo del mantello nel 1991. Il discorso prendeva avvio dal bene positivo della comunicazione, considerando la Trinità come primo processo comunicativo e fonte di comunicazione umana e interumana. Quindi un flusso comunicativo divino, capace di risanare molti blocchi di comunicazione tra persone e tale da gettare buona luce anche sul problema dei mass media.
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