di Alessandro D’Avenia
Tutte le volte che mi scrivi dei tuoi problemi alimentari e tante sono le volte che comincio a preoccuparmi, mi chiedo cosa posso fare io oltre ad ascoltarti e provare a risponderti. Come vorrei che ribaltassimo giorno per giorno un sistema che ha reso la donna, la giovane donna, vittima della perfezione e della mercificazione. Che poi sono due facce dello stesso inganno.
Vorrei poterti sollevare o prestarti gli occhi con cui ti vedo, così perfettamente imperfetta. Noiosa la perfezione, aguzzina feroce, carceriera implacabile. Quando potrai sentirti fieramente imperfetta?
Quando avremo il coraggio di smettere di comprarti e consumarti in programmi, riviste, cartelloni pubblicitari?
(Almeno sono felice del fatto che i miei libri ti aiutino a sentirti a casa, una casa con le crepe, come tutte le case vissute, ma con fondamenta salde, quelle di un pensiero che lotta per essere libero).
qui il post originale tutte-le-volte-che-mi-scrivi
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento