C’è chi con pazienza intraprende la strada delle spiegazioni minuziose e chi più spiccio conta fino a tre; chi ordina perentoriamente e chi supplica; chi promette e minaccia punizioni; chi adotta l’urlata e chi dopo un’estenuante contrattazione passa alle maniere forti, uno strattone o un insulto gridato con rabbia. Farsi ascoltare dai figli non è mai stato facile per i genitori: al padre padrone bastava un’occhiata, un’alzata di sopracciglio a incenerire un’intemperanza infantile, per il resto c’erano botte e punizioni ad hoc.
Oggi pochi hanno nostalgia di quell’educazione autoritaria e brutale che doveva drizzare la schiena al giovane virgulto, sebbene al genitore contemporaneo, dialogante e disponibile, morbido e protettivo verso i figli la pazienza scappi in fretta così che spesso le maniere forti tornano in auge.
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