
foto di Paride Claroni
Se ne parlò in luglio: recuperare l’ex ospedale di via Morolense, il relitto edilizio simbolo del degrado della città fabraterna ed utilizzare gli spazi e le cubature per fini sociali. L’ospedale di via Morolense a Ceccano, costruito nel 1967 e mai entrato in funzione era tornato in campo nelle scelte provinciali. Lo si trovava inserito nell’accordo siglato tra la Provincia di Frosinone e l’Ater, l’azienda regionale che si occupa dell’edilizia pubblica. Ne dava notizia L’osservatore.it che tra le varie cose oggetto dell’accordo c’è anche l’adeguamento delle infrastrutture e fra di esse figura anche A Ceccano l’ex ospedale di via Morolense (50.000 Mc), struttura realizzata nel 1967 mai entrata in funzione. Ora il commissario prefettizio ha firmato la delibera che approva il piano particolareggiato dell’area: e subiti si è scatenato il dibattito. I sostenitori dell’ex sindaco Maliziola hanno introdotto la categoria del sospetto. Dietro la delibera del commissario ci sarebbe il partito dei geometri, pronto a cementificare tutto; altri sostengono invcece che finalmente qualcosa si stia muovendo per recuperare lo stabile maledetto. E’ semplice seguire il dibattito sui social network. L’ospedale di via Morolense fu progettato quando Ceccano era un centro chirurgico di prim’ordine che faceva scuola a gran parte del Lazio meridionale. Nell’ospedale di via Roma, quello della Confraternita del SS. mo Sacramento e Rosario veniva preparata una classe di medici che poi è stata dispersa in tutto il territorio provinciale: quella della chirurgia dell’addome, l’ortopedia, la cardiologia… Il nuovo ospedale di via Morolense doveva essere la risposta ad una maggiore richiesta dei cittadini che affluivano a Ceccano per essere curati. Il suo fallimento fu la prima sconfitta per una città che da quel momento in poi collezionò tutta una serie di ridimensionamenti particolarmente visibili per la sanità: tre ospedali, nessuno funzionante. la notizia che finalmente se ne faccia qualcosa dovrebbe rallegrare tutti, ma il sospetto c’è. Allora, due domande: la prima all’ex sindaco Maliziola perché riveli finalmente se tra le cause della crisi ci sia stato anche il piano particolareggiato e, nel caso, quali fossero i termini del contrasto. Altrimenti, tranquillizzi tutti, senza che dilaghi il sospetto di furbate alle spalle dei cittadini. La seconda al commissario Sensi: perché non presentare pubblicamente, come prevede lo Statuto comunale, il piano particolareggiato, così che i cittadini comprendano ciò che sta per accadere sulla via Morolense? Sarebbe un bel segno di rispetto dello statuto e di sollecitazione alla partecipazione dei cittadini
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