Siamo ancora lontani dai valori dello scorso inverno ma i valori delle polveri sottili disperse nell’aria sono tornati pericolosamente salire. Il 14 e il 15 ottobre tutte le centraline della provincia di Frosinone hanno superato i limiti portando ad oltre 60 giorni il numero di quelli in cui l’inquinamento raggiunge valori pericolosi per la salute umana. E la non ancora avvenuta accensione dei camini a legna e degli altri impianti di riscaldamento rende chiaro che si tratta di un inquinamento proveniente in massima parte dal traffico veicolare. E’ necessario che si prendano provvedimenti radicali per abbattere la presenza delle polveri sottili, da cui dipendono tante malattie, alcune delle quali gravissime. Ma per far questo è necessario un grande patto tra i diversi comuni della valle, per concentrare gli sforzi.
Alle polveri si aggiunge in questi giorni il puzzo nauseabondo della lavorazione dei grassi animali di qualche azienda del territorio. E’ un odore, aspro, forte, inconfondibile per i Ceccanesi un po’ in avanti con l’età che ricordano “la puzza di Annunziata” quando il saponificio cominciò a idrogenare grandi quantitativi di grassi animali, scarti di macelleria, per la produzione di grassi alimentari.E’ la stessa sgradevole puzza di queste mattinate senza vento
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