di Marco D’Ambrosio, net engineer
Il mio mestiere ha il difetto di farmi considerare vecchie e archiviate non solo le cose presenti, ma anche quelle del prossimo futuro. Per questo motivo sono solito associare le “aule informatizzate” alla preistoria, le classi 2.0 e le scuole 2.0 alla storia moderna, il BYOD alla storia contemporanea.
Data ormai per assodata la presenza di banda ultralarga in tutte le scuole della provincia di FR (!) il presente per me è quello che in gergo si chiama IoT, ovvero l’internet delle cose, dove ogni oggetto (e quindi non solo PC, smartphone, tablet, chromebook, ecc…) diventa parte della rete, interagisce con gli altri in modo più o meno automatico.
È un sogno che inseguo da anni (la mia casa ne è “vittima” dal 2008), ma adesso finalmente se ne inizia a parlare. Una delle applicazioni più utili è relativa alla cosiddetta “building automation”, ovvero l’edificio (scolastico in questo caso) diventa intelligente, interagisce e si occupa da solo di, per esempio, evitare gli sprechi dal punto di vista energetico. Succederà presto come gli smarphones che oggi, tra mille cose, permettono anche di telefonare.
Internet e le reti a banda ultralarga nelle scuole serviranno, tra mille cose, a fare didattica. Ovviamente non sto considerando lo stato di salute “strutturale” di tali edifici, per i quali spero vivamente che il Governo nei prossimi anni riesca a trovare una soluzione.
Il futuro (quello vero) invece? Vedremo…
Intanto un esempio banale di IoT. Un multimetro (una delle “cose” in questione) che comunica al mio smartphone, via Internet, la potenza attiva assorbita dagli utilizzatori presenti a casa. La Provincia, ad esempio, potrebbe avere in mano un sinottico che tiene in considerazione i parametri di assorbimento totali degli Istituti da loro gestiti (pesati sulla reale necessità di energia) e intervenire (dove necessario) per abbattere i costi.
In questo modo diventa anche facile organizzare delle “gare” dove si compete sulla virtuosità degli Istituti, a tutto vantaggio nostro che paghiamo, con le tasse, tali utilità.
e qui per capire di più su L’internet delle cose, IoT http://www.garrnews.it/internazionale-10/268-ogni-cosa-e-collegata
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