Implacabili, ritornano, nonostante piogge e vento: il 14 novembre la centralina di Ceccano ha fatto registrare il valore più alto delle pm10, 74 parti al metro cubo, portando a 58 le giornate in cui è stato superato il limite di legge fissato a 50. Le polveri sottili sono un nemico insidioso per la nostra salute e difficilmente evitabile a meno che uno non possa decidere di andare a vivere da un’altra parte oppure possa smettere di respirare. Il superamento del limite delle pm10 c’è stato anche a Frosinone, che è arrivato a segnare ben 70 superamenti in un anno.
Di fronte a questa situazione che dovrebbe allarmare tutti, l’opinione pubblica appare distratta e le amministrazioni del tutto inadempienti. Infatti, al di là di
qualche provvedimento di facciata, preso a Frosinone e forse in via di confezionamento a Ceccano, non c’è alcun segnale di presa di consapevolezza della gravità della situazione: centinaia di migliaia di persone sono costrette a respirare aria inquinata mentre lavorano, studiano, passeggiano, con notevole danno per la loro salute, come dimostrato da tutti gli studi epidemiologici in merito. Eppure di fronte a questo dato di fatto non accade nulla. E soprattutto non si fa la cosa più importante: non si cerca di capire da dove provengano le polveri sottili che respiriamo in così grande quantità. E’ un problema di traffico? di resti di combustiane da riscaldamento? sono fonti industriali? Se non si studia per bene non si capisce e si prendono decisioni che potrebbero essere inutili o addirittura dannose e controproducenti. Forza signori sindaci, mettetevi insieme, unite le forze, altrimenti qui moriremo di mal’aria
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