Le visite papali sono sempre una sfida. La visita di Francesco per la GMG a Rio dal 22 al 28 luglio sarà particolarmente imprevedibile perché dovrà affrontare la realtà delle “strade” brasiliane. Gli abitanti della nazione carioca sono arrabbiati e anche se le manifestazioni del mese scorso si sono affievolite, la rabbia del popolo resiste ancora ed è ancora presente. Nella conferenza stampa del 16 luglio, il capo dei Servizi segreti brasiliani ha affermato che lo spettro di nuove proteste durante la visita del Papa sta causando “grandi
preoccupazioni”. Il sindaco di Rio de Janeiro, Eduardo Peres ha però sottolineato che il Papa “non c’entra nulla con i peccati dei politici del paese”.
Gli organizzatori delle proteste di giugno hanno annunciato che intendono scendere in piazza il 26 e 27 luglio. Il loro motto sarà: “Papa, osserva come ci trattano!”. Finora però, nessuno sembra contrario alla visita di Francesco, anzi i brasiliani di tutte le confessioni, lo considerano come una autorità morale e lo considerano come uno di loro. In realtà ci sono varie ragioni per cui è improbabile che Francesco si senta in imbarazzo. Inanzitutto, è difficile immaginare che una persona impegnata con i poveri si arrabbi con questo Papa.
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