di Luigi Accattoli per Il Corriere della Sera
Pressioni sui Conclavi ci sono sempre state: nel Medioevo con le armi, poi con i “veti” delle “potenze” cattoliche, oggi con i media. L’ultimo Conclave che provoca movimento di truppe è quello del settembre del 1503 che elegge Pio III. In quello del 1903 che elegge Pio X si ha l’ultimo veto da parte di uno Stato. L’uso dei media per influenzare le fumate conclavarie è un fenomeno dei nostri giorni.
Ha dunque una sua logica la protesta venuta l’altro ieri dalla Segreteria di Stato vaticana per le “notizie” dei media riguardanti il ruolo di cardinali nella gestione dello scandalo della pedofilia. “Se in passato sono state le cosiddette potenze a cercare di far valere il proprio condizionamento – diceva il comunicato – oggi si tenta di mettere in gioco il peso dell’opinione pubblica”.
Tra i tumultuosi Conclavi medievali spicca quello di Viterbo del 1280-81 che dura sei mesi ed elegge Martino IV. Carlo d’Angiò e gli Aldobrandeschi riescono a far eleggere il loro candidato, il filoangioino Simon De Brie, con aggressioni armi in pugno, in Roma e a Viterbo, alle residenze dei cardinali antagonisti, con la sostituzione d’autorità del podestà di Viterbo responsabile della “sicurezza” del Conclave e con l’imprigionamento di due cardinali della famiglia Orsini che vengono così impediti di partecipare alle votazioni.
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