di Diego Andreatta per http://www.vinonuovo.it
Il rapporto di un vescovo con la sua gente è questione antica (si pensi alle pagine di Antonio Rosmini nelle “Cinque piaghe”) ma anche sempre attuale: in un gruppo giovanile, ad esempio, capita di dover discutere e “raccontare” il ministero episcopale, superando la diffidenza per mitria, pastorale e dorati paramenti indossati ex cathedra, per cogliere le qualità evangeliche, il vero “x factor” di un pastore della Chiesa.
Domenica scorsa, all’omelia dell’Epifania, il Papa ha offerto nel suo identikit vescovile un tratto che potrebbe far breccia anche in una sensibilità moderna: quando ha detto – ma l’espressione non è stata evidenziata nei titoli dedicati piuttosto alla “promozione” del segretario Georg – che il vescovo “deve soprattutto essere un uomo il cui interesse è rivolto verso Dio, perché solo allora egli si interessa veramente anche degli uomini. Potremmo dirlo anche inversamente: un vescovo dev’essere un uomo a cui gli uomini stanno a cuore, che è toccato dalle vicende degli uomini”.
Continua a leggere qui http://www.vinonuovo.it/index.php?l=it&art=1114
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento