
Musa, quell’uom di multiforme ingegno
Dimmi, che molto errò, poich’ebbe a terra
Gittate d’Ilïòn le sacre torri;
Che città vide molte, e delle genti
L’indol conobbe; che sovr’esso il mare
Molti dentro del cor sofferse affanni,
Mentre a guardar la cara vita intende,
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno
Ricondur desïava i suoi compagni,
Ché delle colpe lor tutti periro.
Stolti! che osaro vïolare i sacri
Al Sole Iperïon candidi buoi
Con empio dente, ed irritâro il nume,
Che del ritorno il dì lor non addusse.
Chi non li ricorda… sono i primi versi dell’Odissea nella versione di Ippolito Pindemonte, un capolavoro assoluto della letteratura di smpre, una storia, o meglio una vera e propria saga di una civiltà, in cui ciascuno può ritrovarsi. Anche per il capolavoro omerico, internet funge da grande moltiplicatore di conoscenze: Pierluigi Fratarcangeli si offre un elenco ragionato di risorse per la scuola
qui odissea-materiali-e-percorsi-didattici.html
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