di Luigi Accattoli per www.vinonuovo.it
Ho partecipato l’8 novembre a Sant’Ivo alla Sapienza – in Roma – alla presentazione del volumetto di Angelo Bertani intitolato “Bachelet. Testimoniare da cristiani nella vita e nella politica” (La Scuola 2012, pp. 155, 9 euro). Nel leggerlo sono stato scosso dall’interpretazione coraggiosa della crisi quantitativa della Chiesa Cattolica che diede Vittorio – di cui fui amico – parlando da presidente dell’Azione cattolica a un convegno dell’associazione nel marzo del 1973. Citò dal capitolo 7 del Libro dei Giudici il brano in cui il Signore dice a Gedeone: “La gente che è con te è troppo numerosa, perché io consegni Madian nelle sue mani; Israele potrebbe vantarsi dinanzi a me e dire: ‘La mia mano mi ha salvato’. Ora annuncia alla gente: ‘Chiunque ha paura e trema, torni indietro e fugga dal monte di Gàlaad’ “. Questa fu poi l’interpretazione di quel brano proposta da Bachelet, che nel 1980 sarebbe stato ucciso dalla Brigate Rosse essendo vicepresidente del Consiglio superiore della magistratura: “Io credo che questa povertà della Chiesa [aveva citato i vari aspetti della diminuzione della pratica religiosa] sia la prova attraverso la quale si prepara la vittoria del Signore. Se abbiamo paura e temiamo è perché pensiamo che possa essere la nostra mano a liberarci o a liberare l’umanità”. E’ bello leggere parole di coraggio da parte di un cristiano che fu un grande pedagogo della vita ecclesiale e che oggi veneriamo come un martire della giustizia.
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