Da tempo si discute dell’opportunità da parte dei comuni di essere presenti sui social networks come facebook per comunicare con i cittadini. Deborah D’Agostino ha studiato il fenomeno cercando di capire se i Comuni riescano davvero a coinvolgere i propri abitanti attraverso questi strumenti. Quanto è efficace il dialogo instaurato su queste piattaforme? Uno studio, condotto nei primi cinque mesi del 2012, ha provato a dare una risposta prendendo in esame 119 comuni italiani capoluogo di provincia e analizzandone la presenza su tre social media: Facebook, Twitter e YouTube. Ecco una sintesi dei risultati dello studio curato per il Politecnico di Milano.
Il rapporto tra Pubblica Amministrazione e cittadino è in una fase di profondo cambiamento. Da un lato i cittadini cercano una relazione diretta con gli enti pubblici e ricorrono spesso al web per identificare soluzioni ai propri problemi. Dall’altro lato, la PA è impegnata nel processo di costruzione di nuove modalità di interazione con i cittadini basate su trasparenza e partecipazione alle decisioni pubbliche. In altre parole: dialogo e collaborazione per arrivare a decisioni pubbliche partecipate. E il primo livello in cui si instaura un dialogo è quello più vicino ai cittadini: il comune.
1) Identificabilità del comune. Il primo risultato emerso riguarda la scarsa identificabilità del comune. Bisogna fare una distinzione tra pagina ufficiale e non ufficiale. Si parla di pagina ufficiale quando il comune riporta il link al social media sulla home page del sito istituzionale. In caso contrario si parla di pagina non ufficiale, poiché potrebbe essere gestita da qualunque utente. Nel primo caso la presenza dell’ente pubblico sul social media è facilmente identificabile, nel secondo caso no. Seguendo questa definizione sono emerse forti differenze. Se si confrontano le presenze ufficiali, il 26% dei comuni è presente su Facebook, il 19% su YouTube ed il 14% su Twitter. Se invece si considerano anche le pagine non ufficiali i numeri crescono: il 92% dei comuni ha un account Facebook, il 40% è presente su YouTube, mentre il 31% su Twitter. La scarsa attendibilità delle pagine non ufficiali, tuttavia, ci ha portato a continuare l’analisi sulle sole presenze ufficiali.
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