Il gioco dei compiti


I bambini devono allenare il cervello anche d’estate. Ecco qualche consiglio per farli studiare (divertendosi) senza rovinarsi le vancanze…
Favorevoli e contrari. La scuola è finita da più di un mese e i bambini si ritrovano con i compiti delle vacanze da fare. Molti genitori sostengono che non sia giusto: i figli devono essere liberi dallo stress “scolastico” e avere il tempo per riposarsi e tornare a scuola, a settembre, con la voglia di fare. Altri invece considerano gli esercizi per l’estate un modo per tenere in “allenamento” il cervello e non dimenticare le conoscenze acquisite durante l’anno. Favorevoli o meno, quel che conta è che spesso i bambini non vogliono saperne di rinchiudersi in casa a leggere e scrivere. Come convincerli?
L’atteggiamento dei genitori. Perché i compiti non siano vissuti dai bambini come qualcosa di faticoso, noioso e inutile, è fondamentale il ruolo dei genitori. Non lamentatevi mai: se lo fate voi, lo farà anche vostro figlio. Non sbuffate ed evitate di dire che i compiti sono troppi e fanno perdere tempo: il bambino avrà l’alibi per svolgerli male e in fretta o addirittura non svolgerli proprio. Evitate pressioni, ricatti o minacce («Se non fai i compiti non esci a giocare») perché, di solito, si ottiene l’effetto contrario e si crea malumore nei figli.Fare le cose per tempo. Lo psicoterapeuta Fulvio Scaparro alCorriere della Sera: «L’ansia da rientro a scuola? Solo di mamma e papà, che temono il danno pubblico per il figlio inadempiente. A me non sembra una tragedia pianificare i compiti in tre mesi. Se l’alunno non l’ha fatto, tanto peggio. […] Con un po’ di esercizio quotidiano, i figli si preparano a diventare adulti capaci di fare le cose per tempo […]».

Dedicare del tempo. State il più possibile con il bambino mentre fa i suoi esercizi. Se qualche problema non viene, cercate di aiutarlo, chiedendo cosa non capisce e facendo degli esempi pratici che lo aiutino a comprendere. Se invece non potete, per varie ragioni, seguite i piccoli durante i compiti, prima o dopo cena dedicate un po’ di tempo a controllare e verificare il risultato della giornata. Il bambino non si sentirà trascurato e considererà i compiti come un momento di condivisione con il papà o la mamma.

Non sostituirsi. Affiancare i figli durante i compiti non significa fare i compiti al posto loro. L’ideale sarebbe intervenire in aiuto solo se chiamati in causa.

L’importanza dell’esempio. Provate a dare voi, prima di tutti, il buon esempio magari leggendo un libro. Le letture condivise, poi, sono ancora più utili: «Cosa stai leggendo di bello? Perché non me lo racconti? Sai che l’ho letto anch’io…». Il bimbo si sentirà stimolato a non deludervi e a fare ancora meglio.

Organizzatevi. Molti genitori insistono nel far svolgere tutti i compiti nelle prime settimane di vacanza e togliere di mezzo il problema. Gli insegnanti, invece, consigliano di farli un po’per volta. Il metodo migliore è calcolare i giorni di vacanza e suddividere i compiti per numero di pagine e materie: lasciate libere le prime due settimane dopo la fine della scuola, poi man mano intensificate gli esercizi per il mese di luglio e agosto. Non considerate i week end e il periodo delle vacanze con la famiglia (negli ultimi anni non va quasi mai oltre i 15 giorni). A settembre calcolate una settimana libera di riserva per gli impegni imprevisti, per il ripasso generale o semplicemente per il riposo. Non sovraccaricate il bambino: non fategli fare mai più di un’ora, massimo un’ora e mezza, alla volta. Stabilite insieme anche il momento migliore della giornata per dedicarsi ai compiti: la mattina, quando la mente è fresca, o il primo pomeriggio quando, per il caldo, è meglio non uscire. Evitate il tardo pomeriggio, perché vostro figlio sarà insofferente vedendo gli altri amichetti fuori a giocare, e la sera, quando tutti si è troppo stanchi. Per far rispettare il programma, usate un cartellone, dove inserire ogni giorno i compiti da fare. Fate in modo di rispettare i tempi: per i bimbi il momento dei compiti diventerà così una consuetudine accolta senza troppa fatica.

5 pagine al giorno. Mary78: «Con mio figlio Marco abbiamo deciso che facciamo 5 pagine al giorno escludendo la domenica. Un giorno Italiano e materie correlate, un giorno matematica ed un giorno inglese… così tiene la mente allenata in tutte le materie… La mattina al risveglio la prima cosa che fa è di prendere il libro… così dopo è libero di godersi la giornata, il mare e gli amici. Devo dire che il mio ometto è abbastanza bravo!!!» (dal forum di pianetamamma.it).

Il gioco dei compiti. Quando è il momento dei compiti o nei tempi morti della giornata (es. viaggio in auto), potete aiutare i bimbi con dei giochi o delle attività divertenti. Per ripassare parole o date studiate una sorta di cruciverba, per la storia e geografia organizzate un gioco a quiz in base al programma svolto, per i numeri buttatevi su una partita a rubamazzo… Provate anche a invertire i ruoli: fate voi l’alunna o l’alunno che non sa qualcosa e vostro figlio l’insegnante che spiega. È anche un buon metodo per farlo sentire importante.

Le tabelline. Preparate tanti foglietti piegati in due: nella parte esterna ci sarà scritta l’operazione, in quella interna il risultato. Metterete tutti i foglietti dentro ad un sacchetto (simile a quelli della tombola) e poi si procederà al sorteggio: il bimbo ogni volta leggerà l’operazione, provvederà a dire il risultato e poi controllerà aprendo il foglietto. Con lo stesso sistema si possono imparare le parole in inglese (all’esterno si scrive il termine in italiano e dentro quello in inglese) (da sottocoperta.net).

Fate 100. Un giochino divertente per ripassare la matematica: sommare i numeri che si trovano per la strada nei cartelli stradali, nelle insegne, sulle case… Quando i bambini vedono un numero, devono dire «prendo l’ottanta», «prendo il cinquanta». Lo scopo è raggiungere per primi i 100 punti, sommandoli o sottraendoli. Ha diritto al numero chi lo dice per primo. Esempio: incontriamo per strada i seguenti numeri: 60, 80, 40, 10, 60, 7, 20, 50. Il primo concorrente prende: 80 + 40 – 20 = 100; il 2° concorrente prende: 60 + 60 + 30 – 50 = 100. Vince chi raggiunge per prima il risultato (dal blog trucchidimamma.it).

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