Il 90% delle famiglie con almeno un figlio adolescente ha accesso ad internet. E’ l’impressionante dato che emerge dall’indagine sulla diffusione delle nuove tecnologie nella società italiana, curata dall’Istat, su un campione di 20 mila famiglie. Il report ha come titolo Cittadini e nuove tecnologie ha inteso indagare la portata dell’impatto relativo alle nuove tecnologie nel contesto italiano. Nelle famiglie con minorenni, invece, la percentuale di diffusione delpersonal computer raggiunge l’84,4% (contro l’11,3% delle famiglie di soli anziani), quella dell’accesso a Internet il 78,9% (contro il 9,4% dei capelli bianchi), quella della connessione a banda larga il 68% (contro il 7,6%); il cellulare è addirittura presente in misura maggiore (99,7%) rispetto al televisore (97%) e superano la media nazionale pure i livelli di penetrazione di lettori DVD (86,4%, contro 22,9% delle famiglie over 65), decoder digitali (72,9%, contro 58,3%), videoregistratorI (61,3%, contro 26,1%), videocamere (52,1%, contro 5,5%), consolle per videogiochi (48%, contro 0,4%) e antenna parabolica (46,7%, contro 19,6%).
Prendendo ora in considerazione dei fattori di tipo sociale, si evidenziano delle forti differenze tra i nuclei in cui il capofamiglia è un dirigente, un imprenditore, un libero professionista o un direttivo, un quadro, un impiegato e quelli in cui il capofamiglia è un operaio o non è occupato. Confrontando, ad esempio, la disponibilità di un pc (90,4% per famiglie di dirigenti, imprenditori o liberi professionisti, contro un 66,6% per le famiglie di operai), di un accesso a Internet (85,7% contro 61,4%) e di una connessione alla banda larga (76,2% contro 52,5%), lo scarto esistente raggiunge all’incirca i 24 punti percentuali. L’indagine ha poi indagato anche i motivi per i quali alcune famiglie italiane non hanno accesso a Internet: il principale risulta essere l’incapacità stessa di utilizzare il mezzo (41,7%: 18,2% nelle famiglie con almeno un minorenne, 55,7% nelle famiglie con soli anziani, 33,6% nelle restanti famiglie). Al secondo posto si colloca, con una percentuale incredibilmente significative (26,7%), la mancanza di interesse verso lo strumento o di utilità individuata nell’utilizzo dello stesso. Il 12,7%, poi, non possiede un accesso alla rete perché si connette abitualmente da altro luogo, il 9,2% perché ritiene eccessivamente costoso il servizio di collegamento e l’8,5% perché considera troppo costosi gli strumenti necessari alla connessione. Poco significativo è, invece, il numero di famiglie che non possiedono
Internet a casa a causa di una disabilità fisica (3,1%) o per preoccupazioni relative alla tutela della propria privacy e alla sicurezza dei contenuti veicolati (2,1%). Delle differenze nelle motivazioni si riscontrano, tuttavia, in relazione ai fattori generazionali: nelle famiglie con almeno un minorenne non si accede da casa principalmente per l’alto costo dei servizi di collegamento (24,5%) e degli strumenti necessari alla connessione (22%) o perché vi accede da altro luogo (22,8%); nelle famiglie di soli anziani le motivazioni principali sono, invece, proprio l’incapacità (55,7%), il disinteresse (31,5%) e la disabilità fisica (5,6%).
Qui l’indagine 19353-L-impatto-delle-nuove-tecnologie-.html
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