Saranno recuperati 20 tonnellate di magneti permanenti, arrivando al recupero del 99% delle terre rare. Nell’impianto di Ceccano verranno trattatati hard disk e motori elettrici giunti a fine vita, con un metodo ad alta efficienza che produce una quantità molto bassa di residui liquidi e non ne lascia di solidi. Contemporaneamente verrà messa in campo la progettazione e sperimentazione di un sistema di smontaggio dei magneti dagli hard disk semi-automatizzato, così da garantire al processo un importante risparmio di tempo rispetto a quello manuale. Lo rende noto il sito www.rinnovabili.it in cui si legge che l’investimento sarà di 3,6 milioni di euro da parte dell’EIT Raw Materials e porterà all’apertura di uno stabilimento che, nelle previsioni, dovrebbe recuperare il 99% delle terre rare da RAEE e auto elettriche. Il progetto sarà gestito da un consorzio coordinato da Erion e cui partecipano Itelyum, le aziende di pretrattamento di rifiuti TREEE e GlobEco, l’Università dell’Aquila e la Katholieke Universiteit Leuve, esperte in economia circolare, e OSAI Automation System S.p.A. (Ticker OSA), società che progetta e produce macchine e linee per l’automazione e il testing dei superconduttori.

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