I pomodori, le zucchine, i cocomeri che mangiamo ad un prezzo così basso sono molto spesso il frutto delle condizioni di durissimo sfruttamento in cui migliaia di aziende nell’agro pontino tengono i lavoratori indiani impiegati nella raccolta degli ortaggi e della frutta. Lavorano 14 ore al giorno, oltre al tragitto di decine di chilometri che fanno in bicicletta per raggiungere le tenute. E tutto ciò avviene a pochi chilometri da qui. Così Marco Marco Omizzolo, sociologo Eurispes e presidente di Tempi Moderni, ha presentato il suo libro Per ragioni di giustizia, frutto di una sua ricerca in situazione, come si dice tra i sociologi. La presentazione è avvenuta in Piazza XXV Luglio, nello spazio messo a disposizione dal Bar Square, mercoledì 6 luglio, alle ore 21,30. Omizzolo si occupa di mafie, di tratta internazionale e di caporalato. Ha lavorato come bracciante infiltrato in diverse aziende agricole dell’Agro Pontino, reclutato da caporali indiani, per studiare il grave sfruttamento dei migranti in agricoltura. Ha continuato i suoi studi in India seguendo un trafficante di esseri umani per indagare il sistema di tratta internazionale. È stato animatore a Latina il 18 aprile 2016 dello sciopero di oltre quattromila braccianti indiani contro caporali e padroni e dell’occupazione di varie aziende agricole locali. Lo sciopero è stato replicato il 21 ottobre del 2019. Nel 2019 è stato nomimato, dal Presidente Mattarella, Cavaliere della Repubblica per meriti di ricerca e impegno contro il caporalato e lo sfruttamento. Per motivi di giustizia parte dalle storie di tanti lavoratori indiani che aiutati dalle organizzazioni sindacali hanno preso man mano coscienza della loro situazione ed hanno avuto il coraggio di denunciare i padroni sfruttatori.

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