di Emanuele Bracco, Paolo Pertile e Gilberto Turati

In una situazione di confusione e in assenza di un reale coordinamento tra stato e regioni, slitta nuovamente la riapertura delle scuole superiori. Ma un’analisi mostra come il vero nodo sia rappresentato dal trasporto pubblico locale.
Il governo ha deciso di rinviare la riapertura delle scuole superiori all’11 gennaio, una decisione che segue l’annuncio di Veneto e Friuli di tenere le scuole chiuse fino alla fine del mese e della Campania di procedere con aperture graduali a partire dalla scuola primaria. Ancora una volta, a dispetto degli annunci, il governo sembra rinunciare ai meccanismi di coordinamento garantiti dallo stato di emergenza nel quale il paese si trova dal 31 gennaio scorso. Anche a livello nazionale è peraltro lecito attendersi un ulteriore rinvio. Mai come in questa fase serve programmazione e adeguata comunicazione. Programmazione peraltro non facile, anche se qualche segnale nella giusta direzione c’è: perlomeno si è iniziata la discussione – non è chiaro quanto seriamente visto quanto successo – su come organizzare al meglio orari e trasporti pubblici.
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