di Alessandro D’Avenia
Un sabato correggendo temi di quindicenni
“È quindi chiaro che Kafka, come molti altri scrittori, gioca a presentare i suoi personaggi con quelle caratteristiche e paure che sono scavate nella sua profondità di scrittore, e che nessuno poteva conoscere se non attraverso i libri e i racconti che ha scritto nel tempo. Kafka ha dunque usato come tema la paura di ritrovarsi in un corpo nuovo e sconosciuto, per mandare un messaggio di aiuto al lettore, una richiesta di vicinanza, contatto con lui che non ha ricevuto da nessuno in quel periodo della sua vita”.
Per passaggi come questo vale la pena leggere e correggere decine e decine di temi ogni anno e come scriveva una ragazza di 17 anni: “Ho bisogno di parole per ancorare i sentimenti. Se dentro non le trovo, riceverle da qualcuno mi può salvare. Scopro di non essere sola, definitivamente sola”. La letteratura rende la vita trasparente, cioè visibile (-parente) oltre (trans-) la superficie, le parole giuste rendono l’esistenza una casa abitabile, anche nelle sue stanza più buie.
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