Lo ha annunciato Stefano Gizzi, assessore alla cultura nella giunta Caligiore, intervenendo a conclusione della seconda serata del Festival Francesco Alviti, in Piazza S. Giovanni a Ceccano: era stato appena eseguito l’oratorio la Grande Guerra con la banda e il coro di Villa S. Stefano. L’assessore Gizzi, che era accompagnato dal consigliere Federica Aceto, ha annunciato a tutti che il monumento ai caduti in Piazza XXV Luglio cesserà di essere un geolocalizzatore e tornerà ad essere quel sacrario della memoria per cui è stato realizzato negli anni trenta. Gizzi ha anche rivelato che Ceccano in realtà ha due monumenti ai caduti della prima guerra mondiale. Infatti subito dopo la fine della guerra, le madri ceccanesi che tanti figli avevano perso sulle trincee del Trentino e del Friuli vollero realizzare in S. Nicola un monumento che oggi è visibile nella sacrestia della bellissima chiesa in via Roma.
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Vista la sua insana passione per i fiammiferi, spero non venga in mente all’illuminato neo assessore di metter mano pure all’eventuale restauro/ristrutturazione della biblioteca comunale (che funziona egregiamente).
Caro Ugo
SENZA COGNOME,
non ho INSANE PASSIONI:
forse ne hanno avuto gli “scienziati”
che mi hanno preceduto
nell’Amministrazione Comunale di Ceccano,
i quali per decenni,
senza fiammiferi,
hanno ridotto la Città
ad un cumulo di macerie anche culturali.
Hanno sventrato il Centro Storico,
distrutto pavimentazioni medievali
fatto smantellare bifore, portali ecc.
Hanno sfigurato interi scorci del Centro Storico
mentre tante persone come te
tacevano o facevano del
piccolo inutile sarcasmo.
P.S.
La Biblioteca Comunale,
a cui ho donato anche alcuni libri,
probabilmente la frequento più di te.
Stefano Gizzi
Caro Stefano, il mio cognome lo conosci bene : De Sanctis.
Avendo sempre avuto un sacro rispetto per i libri (tutti i libri, indistintamente), considero assai eufemisticamente sconsiderato e sciocco averne bruciarne uno “coram populi”, per motivazioni di cui mi è sempre sfuggito il senso.
Quello di Dan Brown, che ho letto parecchi fa, è semplicemente un brutto romanzo, fatuo e sopravvalutato; basta questo per giustificarne lo strame che ne è stato fatto in Piazza Municipio?
In base agli stessi presupposti, in proporzione, per “Il vangelo secondo Gesù Cristo” a Jose Saramago avreste bruciato la casa.
Nelle attuali vesti di assessore alla cultura (che sui libri precipuamente si fonda), potresti tollerare se qualcuno ripetesse la scena sotto i tuoi occhi “istituzionali”, dando alle fiamme un qualche libro per sue personali fisime?
Voglio sperare di no.
Per quanto concerne, poi, lo scempio ed il degrado presenti nel centro storico, sfondi una porta aperta, nel centro storico ci sono nato e ci vivo da sempre, lo conosco come le mie tasche.
Come, ad esempio,Via Bella Torre ove si trova ormai di tutto, pure finestre tonde.
P.S.
Sul sito della Biblioteca Comunale troverai pure la piccola donazione che porta il mio nome.
Mi spiace, uno a zero per me.
😀
Ugo De Sanctis