“Nino e Carlo Taranto… Li racconta Corrado Taranto, figlio e nipote, in una sorta di appunti di viaggio. Una Taranto Story, narrata bene e col merito aggiuntivo di tenersi sullo sfondo, lui che con quel peso d’arte sulle spalle ha avuto il coraggio di fare l’attore, e pure bene.” (Pietro Gargano) (da IBS .it). Le associazioni culturali Cine@rte, Ars est vita Onlus e Il centro del fiume il giorno 16 Febbraio alle ore 17 presso l’aula Magna del Liceo Scientifico di Ceccano presenteranno il Libro Noi i Taranto di Corrado Taranto. L’erede diretto di Carlo e di suo zio Nino racconta nel suo libro “Noi… i Taranto”, quelli che sono i ricordi di infanzia e di vita diretta, vissuta in prima persona al fianco di artisti di tale valore. Corrado, seguendo le orme di famiglia, intraprende l’attività di attore teatrale fin da bambino per poi passare anche al cinema nei film “Pensavo che fosse amore invece era un calesse” di Massimo Troisi e “Montecarlo Gran Casino’ ” con Christian de Sica e Antonello Fassari.
Di Carlo Taranto si ricordano oltre a “Il presidente del Borgorosso Football club” con Alberto Sordi, i musicarelli al fianco di Gianni Morandi e Caterina Caselli, “Il medico e lo stregone” di Mario Monicelli e “Totò contro Maciste”. Nino Taranto invece, famosissimo anche per la scena con il principe Totò della vendita della Fontana di Trevi in “Totòtruffa 62”, fu anche uno dei comici in assoluto più presenti alla radio, dove accentuò, più che l’eleganza che lo contraddistingueva sul palcoscenico, la voce duttile e la gioiosa caratterizzazione napoletana. Negli anni cinquanta partecipò a molti dei più popolari varietà radiofonici del momento (Rosso e nero, 1951; Chicchirichì, 1953; L’occhio magico, 1954; Fermo posta, 1956) e condusse Il fiore all’occhiello (1958). Nel cinema invece fu spesso spalla di Totò in molti film e anchegli prese parte a molti musicarelli e fu apprezzato anche come cantante della canzone napoletana. Nel teatro Si dedicò anche alla prosa costituendo una propria compagnia solo nel 1955 e mettendo in scena, oltre a farse ecommedie leggere, i testi dell’amico e maestro Raffaele Viviani, di cui propose fra l’altro L’ultimo scugnizzo (1956) e Don Giacinto (1961), che valorizzarono al meglio la sua intensa espressività.
Un appuntamento unico, imperdibile, aperto a tutta la popolazione. L’ingresso all’evento è gratuito.
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