La notte tra giovedì 6 e venerdì 7 novembre i Ceccanesi hanno scoperto la gravità del rischio idrogeologico: alcuni hanno rischiato davvero la vita, si sono ritrovati le case invase dall’acqua, all’improvviso, senza alcun segnale ed hanno sperimentato l’inefficienza della regimentazione delle acque meteoriche in un territorio in cui è stato permesso di costruire ovunque. Hanno avuto paura, hanno gridato invano, hanno visto che scavare garage sotto casa in un territorio pieno d’acqua non è un’idea intelligente, hanno scoperto che farsi casa nella golena dei torrenti o dei fiumi non è la pensata migliore, si sono accorti di aver contribuito a rovinare un territorio che ora non ce la fa più. E quella notte su Ceccano sono piovuti poco più di 100 mm d’acqua. Se le precipitazioni diventassero come quelle che stanno colpendo la Liguria, cosa accadrebbe? Quello che eravamo abituati a vedere in televisione, quegli eventi per i quali provavamo compassione e solidarietà ma che sentivamo lontani dalla nostra condizione ci sono arrivati dentro casa. Ci si aspetterebbe che le autorità responsabili prendessero delle decisioni, che inviassero la polizia municipale a controllare chi non pulisce fossi e cavate, organizzassero un servizio straordinario di pulizia delle fogne e dei tombini, controllassero la pulizia delle cunette stradali che strapiene di rifiuti riversano le acque sulla carreggiata. Invece non accade nulla: in attesa che qualche segnale ancor più tragico ci costringa a capire che siamo tutti in pericolo
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Caro Prof. Alviti, a proposito di fragilità del territorio, nello” sblocca-Italia” sono previsti solo 110milioni di euro per le attività di manutenzione a fronte di 4miliardi di euro di spese per “le grandi opere, cioè “lo spiaccicare di colate di cemento sul territorio nazionale per renderlo ancor più vulnerabile”. Questo a livello nazionale; per quanto riguarda il nostro territorio le rammento che malgrado suoi reiterati inviti fatti attraverso il suo blog, all’amministrazione comunale in gestione commissariale, non è stata allestita da parte degli organi competenti, nei giorni scorsi di forti e previste intemperie, alcuna attività di pulizia fosse, cavate….. e per di più è mancato il coordinamento di unità di crisi.
Questa Città che ha urgente necessità di essere messa in sicurezza è tutt’oggi “imbambolata”, “messa in subbuglio” da numerosi egocentrici, squallidi, incompetenti personaggi che in un ventennio di governo lo hanno sdrucito economicamente, socialmente, urbanisticamente e che si ri-propongono per la guida del paese “spiattellando” tra l’altro, un progetto di sviluppo lavorativo basato su ulteriori speculazioni edilizie.
Ci aiuti a svegliare le coscienze dei cittadini e a far loro comprendere che l’abbandono a se stesso del territorio ceccanese, se non per depredarlo o colargli sopra altro cemento, è gravemente lesivo per le future generazioni.