Il documento de La Buona Scuola, che si presenta come documento programmatico per la futura riforma, ha l’indubbio pregio di cercare di tracciare un quadro strategico e di prospettiva e allo stesso tempo di considerare la comunicazione come un ingrediente di base del percorso di cambiamento. Sono due elementi per nulla scontati nel normale agire politico e che sono mancati, e non senza danni, sia nella proposta di riforma della PA sia in quella di riforma del lavoro. E quindi sono elementi da sottolineare positivamente.
Rimanendo al livello dell’impostazione dell’iniziativa, è anche senz’altro importante la scelta di avviare una consultazione a più livelli (dal questionario ai commenti, alle proposte, ai suggerimenti di nuovi obiettivi e progetti) e ibrida (online e in presenza, in eventi dedicati e nelle riunioni previste nelle scuole), aprendo il ventaglio dei possibili contributi e dando il messaggio che a una tale ampiezza non può che conseguire una riflessione e una valutazione effettiva e non superficiale. Si è invertita, così, la rotta rispetto alle ultime consultazioni via email, tornando allo spirito del sito web istituzionale partecipa.gov.it, senza però considerarlo (in realtà è “il portale delle consultazioni pubbliche”) e rimanendo, purtroppo, nella logica “un sito diverso e una modalità diversa per ciascuna consultazione”.
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