di Antonio olmetti
Uno dei cambiamenti decisi dall’élites politiche ed economiche nel nostro Paese è quello di far lavorare i nostri laureati ( e non solo) completamente gratis, a costo zero. La nostra migliore gioventù si impegna a produrre attività, investendo competenze acquisite negli anni con tanta fatica, senza che questo implichi alcun genere di riconoscimento economico. Neanche un salario d’accesso anche modesto come riconoscimento di un impegno, di una passione, della speranza che anni di studio molto mirati possano diventare “lavoro”, autonomia economica, dignità sociale.
La questione è che per la nostra classe politica le cose da fare, le scelte da compiere, le domande a cui rispondere sono ormai l’ultima preoccupazione. Guardate a Ceccano, gli amministratori sono esclusivamente impegnati a ripristinare il vecchio ceto politico per fare che cosa? Niente. Cosa si può fare senza idee, con l’unico scopo di stare stabili sulla poltrona? Niente appunto o forse si: si possono organizzare feste, presiedere convegni e/o manifestazioni, “donarsi targhe”, concedersi con teatralità alla seduzione della corte che inevitabilmente si forma per adulare chi detiene un qualche potere, sempre pronta a prodigarsi in atti di servilismo per aiutare i governanti di turno a distrarre i cittadini per
distoglierne l’attenzione dai problemi importanti.
I nostri amministratori che si fanno dettare l’agenda dalle vecchie classi dirigenti dei loro partiti, interessati a loro volta, a non essere “rottamati” dalle nuove generazioni come peraltro meriterebbero, sono indifferenti e non si preoccupano di rispondere alle domande dei cittadini: se un avversario politico pone al Sindaco dei quesiti riguardanti il servizio di raccolta differenziata che incide pesantemente sul bilancio comunale (circa 12.000.00,00 e oltre di euro in cinque anni) e quindi nelle tasche dei cittadini, è d’obbligo che qualcuno si faccia parte dirigente e se ne ha le capacità, dia le dovute risposte; se vengono denunciate delle passate negligenze nella gestione dei lavori di opere pubbliche, qualcuno, sempre che ne abbia le capacità, deve dare risposta rispettando il vincolo di professionalità e trasparenza.
In tutto questo l’ideologia e il pregiudizio non c’entrano nulla. Questa giunta che si è formata disconoscendo i patti elettorali, sarà ricordata, come una delle più confuse, inutili e anzi nocive della storia di Ceccano. E’ soltanto un patetico e disastroso tentativo di un ceto politico ormai al capolinea, di sopravvivere al proprio conclamato fallimento.
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento