Neanche Dan Brown con le provocazioni sui vangeli apocrifi è riuscito nell’impresa: gli italiani continuano ad essere poco informati sui vangeli e sulla cultura religiosa in genere, pur dichiarandosi al 90 per cento cattolici. Lo scrive Nicola Nuti su http://www.newscattoliche.it/
Il 92% degli italiani si dice Cattolico e quasi il 90% afferma di aver ricevuto un’educazione Cattolica ma solo l’11% degli intervistati afferma di andare in chiesa regolarmente. Sono alcuni dati che emergono dalla ricerca Gfk-Eurisko sulla religiosità italiana che è stata presentata nell’ambito del Sinodo delle Chiese Metodiste e Valdesi. Gli italiani pregano “regolarmente”, 50,9%, ma la Bibbia è letta pochissimo tanto che oltre il 50% degli intervistati ha idee confuse sugli autori dei testi biblici, in particolare dei Vangeli.
Solo il 30% sa citare gli autori dei Vangeli e solo il 16% è in grado di mettere in ordine cronologico Noè, Abramo, Mosè e Gesù. Meno di 2 italiani su 10 sono in grado di citare i 10 comandamenti e il 41% ne sa citare uno soltanto, mentre il 17,2% non riesce neanche a ricordare il comandamento “non uccidere”.
Meno di 2 italiani su 10 sono in grado di citare i 10 comandamenti e il 41% ne sa citare uno soltanto, mentre il 17,2% non riesce neanche a ricordare il comandamento “non uccidere”. Idee confuse anche sulle 3 Virtù Teologali, architrave di ogni insegnamento catechistico: solo il 17,2% ricorda “fede, speranza e carità”. Il 56% è favorevole a insegnamenti nelle scuole pubbliche sulle varie religioni e non solo su quella Cattolica. Ancora più alto il numero di coloro che ammettono che a insegnare religione potrebbero essere insegnanti di varie religioni o di nessuna religione, purché “preparati”. Resta però il fatto che a oggi le informazioni sulle “altre religioni” si acquisiscono più in parrocchia, 43%, che a scuola o nelle Università, 25%, e tramite i media, 29%.
Interesse confermato dal fatto che il 63% degli italiani si dice favorevole all’apertura delle Moschee.
Il risultato degli italiani favorevoli all’apertura delle Moschee è il frutto del tradimento della Fede Cattolica operato dal clero conciliare, che ormai alla deriva ecumenista sta dedicando le proprie residue forze.
Che belle le Moschee per i cattolici: vi si predica che Gesù Cristo non è Dio, non è morto in Croce e non è risorto. Che Dio non è Trinità, cioè in Tre Persone uguali e distinte, la Beatissima Vergine Maria non è Madre di Dio, quindi l’opposto dei dogimi principali della Fede Cattolica.
Però nel clima del relativismo massonico le Moschee vanno bene ai cardinali ed anche al Vescovo di Roma Francesco.
Poi sull’ignoranza del Vangelo è la migliore bocciatura della catechesi post conciliare che annoia da decenni sul primato della Parola, come i protestanti (che almeno la Parola la conoscono in buona parte).
Comunque, la scelta di distruggere la liturgia latina ed introdurre la lingua italiana nella Santa Messa è stata una scelta sbagliata, se dopo cinquanta anni di messa in lingua italiana, gli italiani non conoscono il Vangelo. Forse, come tante scelte del post-Concilio si è trattato di una scelta ideologica senza frutti, ma dalle autorità romane una scelta glorificata a prescindere?