di Andrea Tornielli
Il compiersi dei primi cento giorni del pontificato di Papa Francesco è stata l’occasione per molti analisti di tracciare un primo bilancio, sottolineando le novità, le prime critiche, il tentativo di «classificare» il nuovo vescovo di Roma come progressista o conservatore, l’attesa che si percepisce sempre più spasmodica per le nomine e le riforme che farà.
Forse non è inutile ricordare quali furono le decisioni prese – e quelle non prese – nei primi cento giorni del pontificato di Benedetto XVI. Papa Ratzinger nominò il suo successore alla guida della Congregazione per la dottrina della fede, l’americano William Levada (così come Francesco ha nominato il suo successore alla guida della diocesi di Buenos Aires, Mario Aurelio Poli) e promosse – allontanandolo da Roma e dalla Curia romana – l’ex segretario di Wojtyla, il potente Stanislao Dziwisz, assegnandoli la sede cardinalizia di Cracovia. Nei primi cento giorni, ma nemmeno nel primo anno di pontificato avvenne alcun cambio ai vertici della Segreteria di Stato, nonostante il cardinale Angelo Sodano avesse già superato i 75 anni.
continua a leggere qui
Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
Abbonati per ricevere gli ultimi articoli inviati alla tua e-mail.
Lascia un commento