Sto per dire una cosa banalissima. Niente è più importante dell’amore. Riceverlo, donarlo. Eppure dell’amore si parla poco. Lascio fuori chiaramente tutto ciò che sotto l’etichetta “amore” gira nei media (social o tradizionali che siano), le banalizzazioni e i riduzionismi che toccano l’argomento (si passa dal puro gossip ai crimini passionali senza pudore…). Mi colpisce soprattutto il fatto che si parli poco dell’amore come bene sociale. Le persone stanno bene o male in rapporto a molti indici (istruzione, lavoro, salute, cultura, reddito, diritti…). Ma il tema delle relazioni viene preso poco in considerazione per verificare la qualità di vita di un popolo, la salute e l’equilibrio, la soddisfazione e la felicità delle persone. Qualsiasi cosa avessi fatto della mia vita, questa ha preso una piega diversa nel momento in cui ho ascoltato con onestà le richieste del mio cuore, della mia intelligenza, della mia coscienza. Io volevo l’amore. L’ho incontrato in Cristo e nella sua chiesa. Mi ha svezzato in una famiglia. Mi ha fatto visita attraverso molti amici. Mi ha edificato attraverso i miei insegnanti e quanti tra gli adulti mi hanno regalato qualcosa della propria esperienza. Quando le persone “fanno i conti” con l’amore prevale spesso la consapevolezza di ciò che non si è ricevuto o di quanto si è perso. Non azzardo teorie al riguardo (provo per primo l’imbarazzo di aggiungermi a quanti dissertano sull’argomento). Ma credo che a partire dalla giovinezza ognuno sia chiamato a progettare la propria vita
spendendo questo talento: la capacità di amare. Santi, scienziati, artisti, lavoratori, poeti, sportivi, padri, madri, preti, religiose, insegnanti, cittadini, medici, politici, operai, sindacalisti, giornalisti, imprenditori, volontari, missionari…agli occhi di molti l’occidente starebbe vivendo una delle fasi più sbiadite e mediocri dalla propria storia, una stagione introversa e autoreferenziale, un tempo senza idee e privo d’ispirazione. Non vorrei che nel futuro si parlasse di quest’ultimo decennio solo per i social network e l’high tech… Abbiamo il potere di amare. Adesso. L’amore spinge, lotta, rialza, pensa, inventa, cerca, costruisce, fa rete, riscatta, ricomincia. L’amore è il nostro patrimonio genetico: il sangue di Dio che ci scorre nelle vene.Scopri di più da Pietroalviti's Weblog
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