E’ il suggestivo titolo di un articolo con cui Ceccano 2012 rende noto il consuntivo che emerge dalla lettura dei dati ottenuti dalla Asl sulla qualità dell’acqua di Ceccano: pochi controlli, ritardo nella comunicazione delle
sostanze inquinanti e soprattutto nessuna contestazione da parte del comune fabraterno nei confronti del gestore, l’Acea, che pure ha l’obbligo di fornire acqua potabile, a norma di legge. E così i Ceccanesi pagano per un’acqua che non possono bere e contemporaneamente spendono migliaia di euro in bottiglie, aumentando spaventosamente il consumo di plastica…
Ecco l’articolo
Dopo aver ricevuto, presso gli uffici competenti dell’ASL di Frosinone 16 rapporti di prova effettuati dall’Arpa Lazio nell’anno 2012 inerenti le analisi sui campioni di acqua destinata al consumo umano, vi elenchiamo alcune considerazioni frutto della verifica dei documenti ottenuti. Di seguito riportiamo le considerazioni finali dello studio completo, che potete consultare in allegato.
La prima considerazione da fare è che le analisi eseguite sono in numero nettamente inferiore a quanto richiesto dalla normativa vigente in materia.
Ad esempio sono stati eseguiti 16 controlli di routine contro i 57 richiesti. Tenendo inoltre conto che le analisi del 07/11/2012 sono state eseguite solo a seguito di quelle del 01/10/2012 dove l’Arsenico superava i limiti consentiti, il numero di controlli scenderebbe drasticamente a 14.
A questa drammatica realtà si aggiunge che in tutto l’anno 2012 non sì è eseguita alcuna analisi di verifica a fronte delle 9 richieste dalla normativa.
Continua a leggere qui http://www.ceccano2012.net/salute/268-con-l-acqua-alla-gola.html
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