Pubblicato dal “Corriere della Sera” del 19 marzo a pagina 13 con il titolo “No all’anello d’oro. La centralità del vestito”
Francesco o della semplicità: potrà essere intitolato così, un giorno, il capitolo della sua biografia riguardante l’abbigliamento. Quanto infatti alle vesti, ai paramenti, alla croce e all’anello si direbbe che per ora le sue scelte siano tutte nel segno della semplificazione rispetto a quanto gli viene dalla tradizione. Ha tolto la mozzetta rossa dalla veste bianca e non calza i mocassini rossi che avevano caratterizzato l’immagine papale da Paolo VI a Benedetto XVI. Usa le scarpe nere con lacci con le quali è arrivato a Roma da Buenos Aires: vedremo oggi se saranno sempre quelle anche nelle celebrazioni “pontificali”.
Di sicuro con lui gli animalisti non avranno da protestare per la mozzetta e il camauro bordati di ermellino che non perdonavano al Papa tedesco, benchè fosse stato chiarito più volte che si trattava di ermellino sintetico e non di ermellino naturale. Per ora non ne sappiamo nulla ma possiamo scommettere che non userà mai il “saturno” e il “camauro”, cioè i copricapi tradizionali dei Papi che erano caduti in disuso (ma il saturno era stato usato abbondantemente da Giovanni Paolo II nella prima metà del Pontificato, specie nei viaggi) e che Benedetto aveva ripreso alcune rare volte.
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