Il rudere è lì, a testimoniare silente l’incapacità amministrativa di una città che non riesce a difendere i suoi bene: ad un anno di distanza dal crollo del palazzetto dello sport di Ceccano sotto la nevicata della Candelora le domande si affollano alla mente che voglia essere onesta con sé stessa e anche qualche abbozzo di risposta.
I domanda: perché è venuto giù? Doveva essere il punto di ricovero in caso di emergenza… In questo caso siamo in afasia, non sappiamo che dire, ci mancano la parole perché siamo ignoranti. Ma questo servono i periti. Non ne era stato nominato uno dal comune? E, si diceva, uno anche dalla procura di Frosinone. se ne sa qualcosa?
II domanda: perché il comune non ha sporto denuncia contro eventuali responsabili del crollo? Questa è probabilmente la domanda più seria. Infatti è strano che il proprietario di un bene sene stia tranquillo mentre viene distrutto. Al Conservatorio di Frosinone la denuncia è stata presentata immediatamente e ora sono in fase d’appalto per la ricostruzione. Insorge il sospetto che si cerchi una qualche copertura…
III domanda: perché la procura non ha agito d’ufficio? questo è un bell’interrogativo. In effetti è davvero strano che sia sufficiente una nevicata per tirar giù un’opera
pubblica che dovrebbe aver avuto tutti i controlli possibili… Forse la magistratura attendeva un sollecito da parte dell’amministrazione?
IV domanda: che fine hanno fatto le associazioni sportive? Nessuna protesta, nessuna manifestazione, nessuna sollecitazione per la ricostruzione… Perché? Troppo inserite nel sistema dei contributi comunali?
V domanda: che fine hanno fatto i ceccanesi? Ad Alatri, ma anche a Sora, ad Anagni, a Cassino, persino a Frosinone i cittadini si mobilitano per difendere le loro istituzioni. A Ceccano tutto tace, come se il Palazzetto dello sport non ci fosse mai stato…
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