
Di promesse ne abbiamo sentite fin troppe. Ormai, la gara è a chi è più bravo a tirare fuori dal cilindro il coniglio o il dinosauro. Ma è gioco da illusionisti, non da politici seri. Non serve ingannare, ancora una volta, i cittadini. Questi maghi dalla bacchetta magica, che hanno in tasca la soluzione dei problemi del Paese, li abbiamo già provati. E per anni. Perché crederci ancora? Soltanto “promesse da marinaio”.
Mirabolanti successi che i leader politici si affannano a spiegarci in un’estenuante maratona televisiva, da cui finora sono esenti solo i cartoni animati per bambini. Se poi la politica si confronta con la famiglia, il gioco al rilancio non ha fine.
E i paladini sono numerosissimi. Si sa, il voto delle famiglie conta. Pazienza se poi abbiamo le peggiori politiche familiari d’Europa. E se alle promesse non segue mai uno straccio di impegno concreto, a urne chiuse.
Non è che manchino le idee. Anzi, nei programmi dei partiti ce ne sono fin troppe. Fiumi di parole, verrebbe da dire. Aggiunte, però, in gran fretta negli ultimi giorni, in coda ad altre priorità per salvare il Paese. Chiacchiere, parole vuote, scritte senza che nessuno abbia davvero ascoltato le famiglie. Per questo, diamo spazio a un testo che parte dalla realtà, ed è espressione diretta della voce delle famiglie. È il documento Più famiglia oggi. Più Italia domani! che il Forum delle associazioni familiari sottopone (e anche noi con loro, vedi “Colloqui col padre”) alla firma dei candidati che si presentano alle elezioni.
Chiede cose concrete (e fattibili), come una riforma fiscale a favore delle famiglie con figli; chiede di colmare, nel prossimo quinquennio, la distanza che ci separa dagli altri Paesi europei negli investimenti sulle politiche familiari, passare cioè dall’1 al 2 per cento del Pil, che è la media europea.
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