Non ci rimane che sperare nelle piogge: 148, 182, 151 sono i valori in milligrammi per metro cubo delle polveri sottili disperse nell’aria. E’ come se stessimo all’interno di una tempesta costituita però non di granelli silicei ma delle più disparate sostanze tra le quali ce ne potrebbero essere tante cancerogene. Le misurazioni sono quelle di Ceccano che contende il primo posto a Frosinone a dimostrazione che il problema non riguarda una sola città ma un intero territorio. pare finalmente cogliere nelle civiche amministrazioni qualche tipo di reazione anche se tutti ci sembrano preoccupati più delle liste e delle candidature che della salute dei cittadini. Intanto la comunità europea ci ricorda: Il settore dei trasporti in Europa è responsabile della presenza dei livelli nocivi di sostanze atmosferiche inquinanti e di un quarto delle emissioni di gas a effetto serra presenti nell’Unione Europea. Secondo quanto emerso dall’ultima relazione dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti dei conseguenti problemi ambientali possono essere affrontati intensificando gli sforzi per raggiungere i nuovi obiettivi fissati dall’UE.
E ancora: Le persone che vivono in prossimità di strade trafficate in tutta Europa sono particolarmente esposte a livelli elevati di inquinamento atmosferico. Livelli nocivi di biossido di azoto (NO2) superiori ai limiti di legge sono stati registrati nel 2010 nel 44 % delle stazioni di monitoraggio dell’aria installate lungo le strade. I livelli di particolato (PM10) hanno superato i limiti nel 33 % di tali siti. Questi inquinanti possono avere conseguenze sul sistema cardiovascolare, sui polmoni, sul fegato, sulla milza e sul sangue.
Quasi un terzo degli abitanti delle città europee è esposto a concentrazioni eccessive di particolato in sospensione nell’aria (PM) Il particolato è una delle sostanze inquinanti più nocivi per la salute umana in quanto penetra nelle parti sensibili dell’apparato respiratorio. L’UE ha compiuto dei progressi nel corso degli ultimi decenni nella riduzione delle sostanze inquinanti atmosferiche che provocano acidificazione, ma una nuova relazione pubblicata oggi dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) indica che molte parti d’Europa continuano ad avere persistenti problemi per quanto riguarda le concentrazioni all’aperto di PM e ozono troposferico.
Il particolato (PM) costituisce il maggior rischio per la salute dovuto all’inquinamento atmosferico nell’UE, che può condurre a morte prematura. La relazione stima che
nel 2010 il 21% della popolazione urbana sia stata esposta a livelli di concentrazione di PM10 superiori ai valori limite giornalieri più severi, fissati dall’UE a salvaguardia della salute. Fino al 30% della popolazione urbana era esposta a livelli di concentrazione del particolato più fine (PM2,5) superiori ai valori limite annuali (meno severi) fissati dall’UE. Secondo i livelli di riferimento dell’OMS, che sono ancora più severi di quelli imposti dalla normativa dell’UE, rispettivamente fino all’81% e al 95% degli abitanti delle città si trovavano esposti a concentrazioni di PM superiori ai valori di riferimento stabiliti per la protezione della salute umana, il che evidenzia l’urgenza della prossima revisione della normativa sulla qualità dell’aria.
E noi non facciamo niente, ci serviamo dell’Europa soltanto per quelle notizie che ci fanno comodo e chiudiamo occhi ed orecchie davanti a quelle che ci chiedono di cambiare il nostro modello di vita. Le nostre ammistrazioni non adottano neppure quei provvedimenti per la razionalizzazione del traffico eliminando gli ingorghi più inquinanti. Poi però siamo tutti lì a lamentarci delle vittime di queste malattie, presenti in tutte le nostre famiglie
qui potete trovare le indicazioni europee europa e traffico inquinante e esposizione ai PM10. Qui il sito dell’UE dedicato all’ambiente http://www.eea.europa.eu/it/
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