di Gilberto Borghi per http://www.ilvinonuovo.it
Al di là di tutte le polemiche è la frammentazione della persona, anche sul piano ideale, il problema contro cui il Papa si scaglia. Ed è un discorso che se preso sul serio ci porta lontano
“Su ciò di cui non si può parlare si deve tacere”. Aveva ragione Wittgenstein. Perché se un testo non lo si è letto con un po’di attenzione, e fino in fondo, non sarebbe cosa buona commentarlo. Ma tant’è! E stranamente, quello del papa per la Giornata della pace – che ormai stiamo per celebrare – è un testo relativamente breve e soprattutto lineare. Perciò alla portata di giornalisti che si vorrebbero occupare di cose della Chiesa. Ma tant’è!
Io ci ho provato, con calma. E ho trovato che sia un testo che mira a far passare un’idea centrale. La pace non si realizza se non assieme a tutto il resto dei valori umani, della vita, perché la pace è la sintesi integrale di essi. “Operatori di pace sono coloro che amano, difendono e promuovono la vita nella sua integralità”. Possiamo continuare a dirci cristiani rinunciando a questo assunto? Credo proprio di no.
A partire da questa idea centrale non stupisce per nulla se il papa lega la pace alla pienezza della vita. “Chi vuole la pace non può tollerare attentati e delitti contro la vita”. E qui davvero la lettura integrale del testo mette fuori gioco chi vuole leggerlo “pro domo sua”, perché, a meno che non si nascondano volutamente interi paragrafi, è difficile “tirare” per la giacchetta il Papa a destra o a sinistra. Su questo ho apprezzato davvero la capacità di Benedetto XVI di saper coniugare temi e posizioni che invece nella Chiesa (e fuori) ci si ostina a mantenere contrapposte.
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e qui il testo integrale del messaggio del Papa https://pietroalviti.wordpress.com/2012/12/15/beati-gli-operatori-di-pace-3/
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