Per Mimmo Zappone, già segretario nazionale dell’ac, il Concilio consentì alla chiesa di pensare alla pace come all’insieme dei valori della persona umana; a non declamare soltanto i valori ma a creare l’ambiente giusto in cui si possano vivere, ad una universale vocazione alla santità, un segnale di amorevolezza per gli uomini; per Elena Ardissone, insegnante, di origine argentina, fu la scoperta di un mondo nuovo. Lei seguì il concilio in diretta perché il card. Pironio era l’assistente dello studentato di cui era direttrice. Capimmo che il vangelo della salvezza non è soltanto per alcuni, per gli europei innanzitutto e poi magari per noi sud americani, per noi argentini; capimmo la contraddizione di portare il vangelo in Africa e contemporaneamente rapirne i giovani per farne degli schiavi… Capimmo l’unica vocazione alla santità in mezzo a tanti carismi, a tanti doni dati dai Dio al suo popolo e che non c’era una sola vocazione privilegiata.
Questa l’estrema sintesi di un interessantissimo incontro, nel pomeriggio dell’98 dicembre ad Amaseno, con l’Azione Cattolica diocesana riunita per la sua Festa dell’adesione a riflettere sul concilio vaticano II e su cosa abbia significato nella storia degli ultimi 50 anni. Il convegno è stato trasmesso in diretta su twitter. I vari tweets si possono legger agli hashtag, etichette, #concilio, #zappone, #ardissone
Lo stimolante pomeriggio è stato arricchito dalla vista guidata alla Collegiata di S. Maria Assunta, chiesa cistercense del XII secolo e alle reliquie di S. Lorenzo martire, nonché al grande presepe in costruzione, tradizione ad Amaseno da oltre 30 anni.
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