
di Gabriele Salari per www.famigliacristiana.it
Ci sono libri che sono necessari e urgenti. Salvatore Settis, vulcanico archeologo settantunenne, che ha diretto il Getty Research Institute di Los Angeles e la Normale di Pisa, ne ha scritti almeno tre, in nome del bene comune, a metà tra analisi storico giuridica, programma di governo e manifesto delle istanze della società civile. Dopo Italia Spa e Paesaggio Costituzione e Cemento, ecco così arrivare in libreria Azione Popolare (Einaudi), una chiamata alle armi in cui lo strumento da cui partire è la nostra cara Costituzione.
Nella Carta fondamentale che regola la nostra vita, infatti, ci sono già tutti i principi da cui ripartire oggi. Pur se largamente disapplicata, rimane infatti un testo attualissimo per orientare le nostre scelte. Settis ricorda il “diritto di resistenza”, che secondo Giuseppe Dossetti doveva entrare nella Costituzione (intervento alla Costituente, 21 novembre 1946). Le parole di quell’articolo mancato vanno rilette e meditate come un alto ed efficace manifesto della dignità del cittadino davanti al degrado delle istituzioni: «La resistenza individuale e collettiva agli atti dei poteri pubblici che violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla presente Costituzione è diritto e dovere di ogni cittadino».
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