E’ di queste ore la drammatica vicenda del ragazzo di 15 anni, che, a Roma, si è tolto la vita: subito, i mass media, sulla base di una frettolosa ricostruzione, hanno attribuito l’insano gesto ad un clima di omofobia che si sarebbe sviluppato all’interno della sua classe. Hanno dato credito a questa tesi, senza controllare nulla, anche grandi quotidiani, come Repubblica, televisioni e blog, mentre le associazioni omosessuali avevano subuto gridato all’assassino omofobo.
Pare che non sia per niente così: ecco la ricostruzione della tragica vicenda come la troviamo su il post.it 
Mercoledì a Roma un ragazzo di 15 anni si è suicidato impiccandosi a casa sua. Durante la serata di mercoledì e tutta la giornata di ieri sono circolate ricostruzioni, confermate anche dal presidente dell’ArciGay, secondo cui il ragazzo si era suicidato per via degli insulti che riceveva dai suoi compagni di scuola, che lo prendevano in giro – anche su Facebook – per il suo atteggiamento effeminato e il modo eccentrico di vestirsi.
In giornata Paola Concia, unica parlamentare omosessuale dichiarata in Italia e promotrice da anni di una legge contro l’omofobia, è andata nel liceo del ragazzo e ha passato due ore con i suoi compagni di scuola, dichiarando dopo che il ragazzo «aveva oggettivamente dei problemi familiari», che aveva «riscontrato un contesto scolastico assolutamente non ostile alla diversità» e che c’erano state delle «sentenze azzardate». Il portale Gay.it ha scritto che “quella che sembrava una vicenda dove tutti gli elementi si incastravano in maniera lineare appare adesso come più complessa di come era emersa questa mattina sul quotidiano La Repubblica“.
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