di don Mario Aversano
“Signore, insegnaci a pregare” (Lc 11,1-4)
L’altra sera, come una fulminea suggestione mi ha toccato.
Eravamo in chiesa e cantavamo il Padre Nostro, ma era Lui ad anticiparci “Figli…”, chiamando ciascuno per nome.
Con la parola “Padre” noi rispondiamo a Colui che ci ha chiamati figli dall’eternità. Dio fa sempre così: gioca d’anticipo. Non abbiamo “compitini” da svolgere per meritarci un “bravo”. Tutto (ri)comincia ogni giorno dalla sua grazia e dalla sua fiducia: Io voglio amare te.
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