Lo chiede al sindaco Maliziola Ceccano 2012 che in un documentato intervento fa il punto della situazione dell’inquinamento del fiume e delle aree circostanti, in particolare quello causato dal beta cloro ciclo esano.
Dopo il nostro articolo “Una strana storia tutta italiana: Ceccano e il β-HCH” in cui chiedevamo da parte degli organi preposti chiarimenti sullo stato dell’emergenza, abbiamo ottenuto ovviamente il più ostinato silenzio da parte del, fortunatamente, ex sindaco Ciotoli ed una dichiarazione stampa preelettorale da parte del direttore del dipartimento di prevenzione della asl di Frosinone, Dottor Giancarlo Pizzutelli che in data 08/04/2012 emetteva testuale nota di stampa “Non ci sono casi di avvelenamento da beta-esaclorocicloesano nella popolazione ciociara che abita ad un chilometro dal fiume Sacco: lo hanno rivelato le analisi condotte sui cittadini per accertare fino a che punto si fossero diffusi i veleni partiti dal corso d’acqua inquinato dagli scarichi industriali….. Poi, da un anno, è partita una seconda serie di analisi con cui accertare i livelli di inquinamento al di fuori della fascia di emergenza,
cioè il chilometro dalle sponde del fiume. Tutti i valori sono risultati nella norma, non ci sono casi di Lindano nel sangue della popolazione.” Ovviamente tale nota di stampa non è stata supportata dalla pubblicazione dei dati, né dalla spiegazione del metodo con cui è stata attuata l’indagine epidemiologica. Convinti che una estemporanea dichiarazione, in piena campagna elettorale, nascondesse delle incolmabili lacune e chiare reticenze, abbiamo continuato a cercare documentazioni ufficiali che potessero darci risposte più attendibili.
Siamo così venuti in possesso, grazie alla collaborazione dell’associazione “Retuvasa”, della relazione dell’ufficio commissariale per l’emergenza della Valle del Sacco di maggio 2012 in cui la rassicurante nota, divulgata mezzo stampa dal dottor Pizzutelli, viene drasticamente smentita. Vi citiamo testualmente ciò che viene riportato sulla contaminazione umana da Lindano “Da ultimo, nella conferenza del 25 marzo 2011 sono stati esposti i risultati della II fase della rilevazione epidemiologica concernente il suddetto progetto, che ha interessato anche la popolazione dei comuni di Ceccano e Ceprano. I dati emersi dallo studio fino ad ora eseguito mostrano un’esposizione storica pregressa della popolazione al lindano e ai suoi isomeri,confermando così una storicizzazione del dato.”
Vanno chiariti alcuni punti: non esiste una soglia riconosciuta per stabilire se c’è intossicazione da β-HCH, nel primo test effettuato a Colleferro, ad esempio, era stata stabilita a 90 ng/g. Facendo un’accurata ricerca sulla bibliografia pubblicata in internet, il test migliore, realizzato in Inghilterra, ha dato come media del campione analizzato la concentrazione di 20ng/g. In riferimento ai risultati, in nostro possesso, del test a cui tre cittadini ceccanesi si sono sottoposti, nel 2010 e 2011, tutti hanno una concentrazione abbondantemente superiore ai 100 ng/g.
E’ comunque lo stesso ufficio commissariale ad esortare da parte degli organi preposti una particolare solerzia e perizia, vista la pericolosità che l’eventuale contaminazione può avere sulla salute dei cittadini: “considerata l’assenza di precisi valori di riferimento a livello nazionale o internazionale che possano esprimere direttamente lo stato di salute delle persone è stato, in ogni caso, deliberato di continuare l’azione di monitoraggio,informazione e prevenzione presso la popolazione rurale residente lungo il fiume Sacco……Data la molteplicità dei potenziali effetti tossici del beta-esaclorocicloesano (alterazione delle funzioni epatiche, renali, endocrine, neurologiche, immunitarie e della riproduzione) e delle possibili proprietà cancerogene si raccomanda un programma di biomonitoraggio e di sorveglianza sanitaria di tutte le persone residenti nelle aree critiche….. Dalle conclusioni del predetto studio epidemiologico (fatto a Colleferro) che ha coinvolto un campione significativo, ma numericamente marginale della popolazione residente è risultato che 246 abitanti sottoposti ad accertamento, pur non evidenziando patologie in corso, sono portatori sani del pesticida che può aver effetti sul sistema nervoso, sul sangue, i reni ed il fegato. Peraltro lo studio registra un’impennata di alcune gravi patologie e, nel tempo, potrebbero manifestarsi forme di tumori, morbo di Parkinson e risultano diffuse forme di asma bronchiale.”
E’ arrivata l’ora di fare realmente chiarezza sia da parte del direttore del dipartimento di prevenzione dell’AUSL di Frosinone, Dottor Giancarlo Pizzutelli, sia da parte dell’amministrazione comunale.
Chiediamo quindi alla sindaca Manuela Maliziola di dare un forte segnale di discontinuità con il suo predecessore, richiedendo all’ufficio di prevenzione dell’AUSL di Frosinone sia il metodo utilizzato sia i risultati delle indagini svolte.
Citando sempre la relazione commissariale si evince che: “per quanto riguarda, invece, i campioni di suolo agrario analizzati, sono stati rilevati superamenti in modo diffuso, nei territori di Frosinone, Patrica e Ceccano, con evidenze (anche superiori alle Concentrazioni consentite per le aree industriali) maggiormente presenti in agro di Ceccano.” Sollecitiamo il primo cittadino ad attuare una seria perimetrazione dei terreni contaminati evitando di consentire illegali oasi felici in un territorio fortemente inquinato (speriamo che al più presto il cartello riportato nella foto sopra non sia solo frutto di un nostro fotomontaggio).
Nota per i cittadini: chi è stato sottoposto al test ed è in possesso dei risultati può contattarci.
post originale 201-chi-mente-e-perche.html
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