
Ci sarà mercoledì 23 ottobre il ricevimento, il vin d’honneur, degli allievi del Liceo di Ceccano che sono sui passi di Annibaldo in visita ad Avignone. Nella capitale della Provenza c’è la Livrée Ceccano, il grande palazzo medievale, secondo soltanto a quello dei Papi, che ora gli avignonesi non pronunciano più Ceccanò, con l’accento sull’ultima, ma correttamente Ceccàno, con l’accento piano. Sembra una quisquilia ma è un risultato importante, perché dimostra quanto abbia inciso la quasi trentennale presenza degli studenti del Liceo fabraterno ad Avignone e quanto abbia fatto conoscere Ceccano come città, generato scambi culturali in ambito artistico, promosso la cultura italiana in Francia. Il ricevimento nella Salle des Fêtes della Mairie d’Avignon, è la conferma di un rapporto che dura da oltre 30 anni. Ad Avignone ci sono gli allievi delle classi terze dell’istituto fabraterno che anche per quest’anno ha riproposto il lavoro di ricerca sul grande cardinale, segretario di stato di Clemente VI e legato pontificio, al posto del papa, al secondo giubileo del 1350. E’ dal 1994, quasi 30 anni, che il Liceo di Ceccano si preoccupa di far scoprire ai propri allievi il rapporto straordinario che lega Ceccano ad Avignone. E proprio la città provenzale sarà il centro del viaggio che porterà i liceali a visitare il palazzo di Annibaldo, la Livrée Ceccano, che oggi ospita una delle più importanti biblioteche di Francia. E il ricevimento in comune sigilla il rapporto fra Ceccano e Avignone, che è stata visitata in questi 30 anni da circa 2500 studenti di Ceccano. Annibaldo costituisce la personalità più significativa della storia della cittadina fabraterna. Nato verso il 1278, era membro della famiglia dei de’ Ceccano ed assurse rapidamente alla più alte cariche della carriera ecclesiastica, fino a rappresentare più volte il papato in importanti missioni diplomatiche, durante la guerra dei Cent’anni, ad essere rettore della Sorbonne a Parigi, a essere nominato arcivescovo di Napoli e poi cardinale vescovo di Frascati, segretario di stato di Clemente VI, ed infine nel 1350, legato pontificio per il secondo giubileo. Annibaldo svolge un ruolo fondamentale non solo nella vita politica della corte pontificia di Avignone, dove ancor oggi la sua livrée sfida in bellezza ed imponenza il palazzo dei Papi e porta il nome di Ceccano, ma anche nella situazione culturale del suo tempo. Fu una personalità insigne: difese suo cugino, Tommaso D’Aquino, nella quaestio de visione beatifica. Fu in contatto con i più grandi intellettuali del suo tempo, mecenate di Simone Martini. A lui Francesco Petrarca indirizza una delle sue epistole, Familiares VI, dal titolo eloquente De avaritia Romanorum pontificum. Ad Avignone è conservato gelosamente l’originale del suo testamento, datato 1348. L’obiettivo della ricerca, proposta dal Liceo agli allievi delle classi III, è quello di capire come possa essere scaturito da Ceccano un personaggio così insigne. Vengono messe a fuoco così tutte le caratteristiche storiche, culturali e sociali del tempo di Annibaldo, della sua famiglia, della Contea d’origine. Il progetto è curato dalla prof.ssa Stefania Alessandrini e dagli altri insegnanti delle classi III.
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Dopo 30 anni di visite della scuola del liceo di Ceccano ad Avignone, sarebbe ora che la città di Ceccano promuovesse un gemellaggio con la città di Avignone a ricordo della importante storia.