Francesca, Giuseppe, Domenico, Vincenzo e l’altro Giuseppe: quei 5 piccoli rappresentano tutti i bambini del mondo vittime della follia della guerra. Il 1° dicembre del 1951 tornavano a casa da scuola quando incapparono in un ordigno che stava lì da 7 anni, inesploso, e che ne stroncò la vita, i sogni, l’allegria, i desideri, il contributo che avrebbero potuto dare a Ceccano, alla nostra terra, all’Italia, al mondo. Accadde in quella contrada, che i Ceccanesi chiamano comunemente La Botte, perché c’era un impianto di risalita dell’antico acquedotto Berardi. La Pro Loco e la Rete di Associazioni di Ceccano vuole ricordarli insieme a tutti i bambini che in ogni parte del mondo subiscono l’atroce violenza della guerra anche oltre la fine dei combattimenti. E lo farà con alcuni piccoli gesti il primo dei quali è in programma alle ore 15 di venerdì 1° dicembre, giorno anniversario della tragedia. Verrà deposto un fiore rosso proprio sul luogo della tragedia, lungo la via Morolense, alla Botte, appunto, a qualche decina di metri dal confine comunale con Patrica. . Il giorno successivo, sabato 2 dicembre, alle ore 11, al cimitero monumentale, sulle tombe dei 5 ragazzi sarà applicato il fiore rosso che contraddistingue i caduti civili della seconda guerra mondiale, nelle celebrazioni per l’80° anniversario, 1944-2024. Nel pomeriggio di sabato, alle ore 15, ci sarà la passeggiata sui luoghi dei bombardamenti, a cura dell’Associazione Cultores Artium, mentre alle ore 18, nel Santuario di Santa Maria a fiume, ci sarà una celebrazione in suffragio di tutti i bambini del mondo vittime della guerra.

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