Quell’acqua non potrà essere utilizzata a scopo potabile, nella produzione alimentare irrigua e zootecnica. Sono i pozzi situati in via Marano, in un raggio di 500 metri, grosso modo dal Ponte dell’Autostrada. Lo stabilisce un’ordinanza del sindaco che si basa su un rilievo del 14 aprile 2023 da parte dell’Arpa Lazio Dipartimento Stato dell’Ambiente Servizio Monitoraggio delle Risorse Idriche sede di Frosinone che ha comunicato il rinvenimento di valori eccedenti rispetto alle concentrazioni soglia di contaminazione. La comunicazione dell’Arpa si basa sulla campagna di controllo delle falde sotterranee che il 15 novembre scorso rilevava in quella zona i valori di 10 microgrammi/L per il composto Triclorometano e 0,2 microgrammi/L per il Bromodicloretano, eccedentiil limiti di legge pari a 0,15 microgrammi/L e 0,17 microgrammi, per litro. Quei pozzi avevano già il divieto di attingere acqua potabile, ma ora con il tricolorometano a valori superiori a 100 volte il massimo di legge la situazione cambia radicalmente.. Con un’ordinanza del 27 aprile, non potranno essere utilizzati neppure per innaffiare l’orto e per abbeverare il bestiame. Il sindaco ha dato mandato all’Arpa Lazio di controllare i pozzi nelle zone vicine per verificare la presenza dell’inquinamento. La ripresa dell’attingimento avverrà dopo che l’Arpa avrà resi noti i risultati del monitoraggio. Rimane la questione del forte stacco temporale fra il sopralluogo del 15 novembre 2022 e la comunicazione dell’aprile 2023. Di solito un inquinamento di tal genere dovrebbe essere comunicato immediatamente per evitare di mangiare zucchine al tricolorometano o polli al bromocloruro. O no? E non dovrebbero essere controllate anche tutte le falde? Valori di quel genere sono davvero pericolosi per tutti.

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